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Caso Yara, novità per Bossetti? Il verdetto del Tribunale di Bergamo

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Accolto il ricorso dei legali di Bossetti: nuovi accertamenti e possibile revisione del processo per la morte di Yara Gambirasio.

A oltre dieci anni dall’omicidio di Yara Gambirasio, il caso torna sotto i riflettori. Il Tribunale di Bergamo ha infatti reso esecutiva un’ordinanza della Corte d’Assise datata novembre 2019, accogliendo – dopo sei anni di attesa – la richiesta degli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo. Ecco cosa è stato deciso.

Caso Yara, svolta per Bossetti? Il verdetto del Tribunale

Nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, si apre una nuova fase per la difesa di Massimo Bossetti. Per la prima volta, i legali potranno consultare il profilo genetico della vittima, oltre a circa 25mila campioni biologici raccolti durante le indagini per identificare “Ignoto 1”. Saranno inoltre disponibili le immagini in alta definizione degli abiti che Yara indossava il giorno della scomparsa.

La svolta arriva dal Tribunale di Bergamo, che ha dato attuazione a un’ordinanza della Corte d’Assise risalente al novembre 2019. Dopo un’attesa di sei anni, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini ottengono così l’autorizzazione ad accedere a materiali finora rimasti esclusi dal fascicolo processuale. Sebbene non sia previsto l’esame diretto dei reperti fisici, i nuovi elementi potrebbero rivelarsi cruciali in vista di un’eventuale istanza di revisione.

Caso Yara, il Tribunale sblocca materiale inedito: la difesa rilancia sulla revisione per Bossetti

Con un provvedimento datato 17 giugno, il Tribunale ha incaricato la polizia giudiziaria di acquisire entro 30 giorni una serie di documenti conservati presso il RIS di Parma e la Polizia Scientifica della Lombardia. Si tratta di supporti cartacei e digitali che, pur non essendo stati inseriti nel dibattimento, vengono ora riconosciuti come potenzialmente rilevanti dal punto di vista probatorio.

Tra i materiali richiesti figurano: un DVD contenente fotografie ad alta risoluzione dei reperti, tutti i tracciati elettroforetici relativi al DNA della vittima e ai campioni prelevati nel corso dell’inchiesta, nonché i risultati delle analisi genetiche — comprese quelle anonime — su diversi supporti.

L’attenzione della difesa si focalizzerà in particolare sugli slip e i leggings indossati da Yara, alla ricerca di dettagli non visibili a occhio nudo e legati alla controversa traccia biologica denominata “31G20”. Il genetista Marzio Capra sarà incaricato di esaminare anche gli elettroferogrammi di migliaia di profili maschili, per verificare eventuali incongruenze o elementi trascurati nelle precedenti analisi.

Secondo i legali, l’accesso a questi dati potrebbe rimettere in discussione l’impianto accusatorio che ha portato alla condanna di Bossetti.

“Dopo sei anni siamo finalmente nelle condizioni di cominciare a lavorare seriamente sulla documentazione. È il primo vero passo verso la richiesta di revisione e, ci auguriamo, verso l’innocenza di Massimo Bossetti”, dichiara l’avvocato Claudio Salvagni.