Oggi, 27 agosto, è prevista la sentenza per i quattro ragazzini rom che hanno investito e ucciso Cecilia De Astis l’11 agosto scorso. A parlare è il figlio della vittima.
Cecilia De Astis, oggi la sentenza per i baby pirati
Era l’11 agosto scorso quando, la 71enne Cecilia De Astis, fu investita e uccisa da un auto pirata, guidata da quattro ragazzini tra gli 11 e i 13 anni.
Tre di loro al momento si trovano in comunità, mentre il quarto ancora non è stato rintracciato. Oggi, intanto, è il giorno dell’udienza al Tribunale di Milano per decidere il futuro dei quattro minorenni. Intanto, nei giorni scorsi, è stata arrestata la madre di due dei ragazzini coinvolti, ovvero Paula Soulejmanovic, trovata con 130 grammi di monili d’oro e 1.500 euro in contanti. Oggi, a parlare, è stato anche il figlio di Cecilia, ecco le sue parole.
Cecilia De Astis investita dai baby pirati, il figlio: “Vanno tolti da questo Paese”
Come visto oggi si tiene l’udienza che deciderà il futuro dei quattro ragazzini, tra gli 11 e i 13 anni, che investirono e uccisero Cecilia De Astis con un’auto rubata. A parlare il figlio della vittima, Filippo di Terlizzi, al Corriere Tv: “la magistratura faccia il suo lavoro. Devono inquadrare e valutare questi ragazzini all’interno del loro ambito familiare. E’ una situazione che si conosce perché si sa come vivono, di cosa vivono, di quali espedienti queste persone. Si sa che vivono di furti non nascondiamolo, non giriamoci dall’altra parte. Dobbiamo essere forti tutti insieme e coesi in questa situazione e ribellarci e farci sentire.” Di Terlizzi ha aggiunto che questi ragazzini sono stati cresciuti senza valori, sono stati educati a rubare e uccidere senza nessuna coscienza. Infine: “la giustizia deve mandarli in un riformatorio, un luogo di rieducazione, per quanto si possa rieducare chi è stato introdotto nella società con queste modalità, e fare in modo che tramite l’istituzione queste persone non abbiano più modo di nuocere ai cittadini, non solo andando dove si insediano con i campi rom, ma proprio togliendoli dal nostro Paese.”