A quasi vent’anni dal delitto di Garlasco, nuovi dettagli tornano a far discutere. Il settimanale Giallo ha riportato alla luce una parte dell’interrogatorio reso da Marco Poggi, fratello di Chiara, risalente al 18 ottobre 2007. In quella sede, Marco fece riferimento a un contenuto riservato trovato nel computer della sorella. Un elemento che, all’epoca, attirò l’attenzione degli inquirenti e che oggi riemerge come possibile chiave di lettura su dinamiche ancora poco chiare del caso.
Chiara Poggi, i video privati tornano al centro delle indagini
Il tema dei video privati sarebbe tornato al centro dell’attenzione anche nell’ultimo interrogatorio in procura a Pavia. Secondo La Repubblica e Corriere della Sera, ad Alberto Stasi sarebbero state rivolte domande su alcuni contenuti personali condivisi con Chiara. L’ex fidanzato avrebbe confermato quanto già detto nel 2007 da Marco Poggi, che parlò di un video trovato sul computer della sorella.
Chiara Poggi, dettagli inediti dal PC di famiglia: il fratello Marco rompe il silenzio
Nel prossimo numero del settimanale Giallo (Cairo Editore), in edicola da domani, emergono nuove rivelazioni legate al delitto di Chiara Poggi. Durante un interrogatorio del 18 ottobre 2007, il fratello Marco raccontò ai carabinieri di aver visto, nel computer della sorella, una conversazione con il fidanzato che lasciava intendere lo scambio di un video intimo, risalente a circa un anno prima del delitto. Dopo i funerali, Marco ne avrebbe discusso direttamente con Stasi, che ne ammise l’esistenza.
Quel computer veniva utilizzato anche dagli amici di Marco, tra cui Andrea Sempio. Possibile che qualcuno di loro abbia scoperto quel contenuto? Un dettaglio che apre a nuovi interrogativi mai approfonditi.
Giallo pubblica inoltre in esclusiva una foto scattata il giorno dell’omicidio: sul divano di casa Poggi, all’interno di un sacchetto, vennero trovati quattro slip da donna usati, rimossi e fotografati senza alcuna procedura di conservazione o analisi. Perché non vennero repertati né esaminati? Un’altra lacuna nelle indagini che, dopo 18 anni, torna al centro dell’attenzione.