Il tema della profilazione razziale nelle forze di Polizia torna al centro del dibattito pubblico dopo le recenti sollecitazioni del Consiglio d’Europa. L’istituzione europea ha chiesto al governo italiano di avviare con urgenza uno studio indipendente per valutare l’entità e le modalità di questo fenomeno, ritenuto un grave problema di diritti umani.
La questione razzismo ha subito suscitato una risposta decisa da parte della premier Giorgia Meloni, che ha voluto chiarire la posizione dell’Italia su un tema così delicato e controverso.
Consiglio d’Europa: “Italia studi razzismo tra forze di Polizia”
Il Consiglio d’Europa ha invitato il governo italiano di avviare al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale all’interno delle forze di Polizia, al fine di valutare la situazione attuale. Questa richiesta è stata espressa da Bertil Cottier, presidente della Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa.
La vicepresidente Tena Simonovic Einwalter ha inoltre sottolineato che si tratta di un fenomeno in crescita in molti Paesi europei, dove gli agenti di Polizia fermano persone basandosi sul colore della pelle, sull’identità presunta o sulla religione, pratiche che violano i valori europei.
Nel report annuale 2024, la Commissione non ha indicato Paesi specifici, ma facendo riferimento a precedenti rapporti, compreso quello sull’Italia, ha evidenziato che la profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine è un problema frequentemente riscontrato in Italia e in Francia.
“Si sono osservati invece margini di miglioramento nelle forze di polizia britanniche sul fenomeno della profilazione razziale. Uno dei mezzi che ha aiutato molto a migliorare l’operato delle forze dell’ordine, e aiutato la raccolta dati per effettuare studi a riguardo, è l’utilizzo di bodycam da parte degli agenti di polizia”, ha spiegato Els Katsman, esperta dell’Ecri.
Il Consiglio d’Europa rilancia le accuse di razzismo: arriva la replica di Giorgia Meloni
Le conclusioni dell’organo comunitario hanno suscitato la reazione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha definito vergognose le accuse di razzismo rivolte alle forze di Polizia italiane. La premier ha ricordato come siano ben noti i numerosi episodi in cui gli agenti delle forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il loro lavoro con coraggio, dedizione e nel rispetto della legge. Ha inoltre sottolineato che non si tratta della prima volta che alcuni organismi del Consiglio d’Europa, finanziato anche con fondi italiani, formulano giudizi infondati basati su un approccio ideologico e pregiudizi evidenti.
Le parole pronunciate dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, che accusano le Forze di Polizia italiane di razzismo, sono semplicemente vergognose.
Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’Ordine vengono aggrediti,… pic.twitter.com/Tw6YZut3ZY
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) May 28, 2025
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per domani mattina il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per riaffermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell’ordine, la cui attività si ispira ai valori democratici e costituzionali, secondo quanto comunicato dal Quirinale.
Nel frattempo, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso sorpresa e forte disappunto per le accuse di razzismo rivolte alle Forze di Polizia da parte del Consiglio d’Europa, un organismo che, a suo avviso, dovrebbe invece promuovere la tutela della democrazia, i diritti umani e il dialogo tra i popoli, e non formulare giudizi infondati e di natura ideologica.