Cesare Battisti, chi è e cosa ha fatto l'ex terrorista Pac

Cesare Battisti, ex terrorista dei Pac, è stato condannato all'ergastolo dalla Cassazione per quattro omicidi commessi negli anni Settanta.

Per quarant’anni è sfuggito alla giustizia italiana, evitando il carcere per i quattro omicidi di cui è accusato.

Cesare Battisti è stato un terrorista militante tra le fila dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, gruppo attivo nel periodo degli anni di piombo. Dei quattro omicidi attribuiti a Battisti, due sono stati commessi materialmente dall’ex latitante e due in concorso. Il 6 giugno 1978 ha ucciso a Udine Antonio Santoro, maresciallo degli agenti di custodia. Meno di un anno dopo, il 16 febbraio 1979, si è macchiato degli omicidi del gioielliere Pierluigi Torregiani, a Milano, e del commerciante Lino Sabbadin, a Mestre.

Il 19 aprile dello stesso anno, Andrea Campagna, agente della Digos, ha perso la vita a Milano.

La fuga in Francia e in Brasile

Per gli omicidi commessi e per altri reati legati alla lotta armata, una sentenza della Cassazione lo ha condannato all’ergastolo.

Per evitare la pena, Battisti si diede alla fuga. Si nascose prima in Messico, Paese dove rimase per circa dieci anni. Tornato in Europa, si rifugiò Francia, dove si fece conoscere come scrittore di libri noir. Nel 1991 l’Italia avanzò la prima richiesta di estradizione, che Parigi negò in nome della “dottrina Mitterrand”. La seconda richiesta di espulsione, risalente al 2004, portò all’arresto di Battisti, che venne però scarcerato meno di un mese dopo.

L’ex terrorista perse la sentenza d’appello e vennero preparate le carte per il rimpatrio, ma lui si rese irreperibile. Da quel momento venne considerato ufficialmente latitante.

Fuggito in Brasile, Battisti si sposò ed ebbe tre figli prima dell’arresto nel 2007. L’Italia presentò nuovamente una richiesta di estradizione, negata perché il Paese sudamericano riconobbe al terrorista lo status di rigurgito politico. Il 31 dicembre 2010, durante l’ultimo giorno del suo mandato, l’allora presidente brasiliano Lula dispose la sua scarcerazione.

Nel 2017 tentò di fuggire in Bolivia e venne arrestato.

L’arresto in Bolivia

Con la presidenza di Michel Temer, il Brasile ha ufficialmente revocato l’asilo politico a Battisti.

Il neopresidente Jair Bolsonaro, già in campagna elettorale, ha promesso al governo italiano l’espulsione dell’ex terrorista. Il 13 dicembre 2018 il magistrato del Supremo Tribunale Federale Luis Fux ha disposto l’arresto a causa del “pericolo di fuga” generato dall’annuncio della possibile estradizione. Il primo gennaio 2019 Battisti è scomparso dalla sua abitazione brasiliana ed è fuggito in Bolivia, dove è stato arrestato per le vie di Santa Cruz.