Sul coronavirus sappiamo ancora troppo poco: commettere un passo falso ad oggi è semplice.
Infatti, mentre ci si avvia verso la fase 2 occorre tenere presente che il distanziamento sociale e le mascherine non saranno sufficienti per contenere i contagi. Come ha rivelato Massimo Galli, una nuova chiusura sarebbe un disastro, ma al contempo il lockdown prolungato potrebbe avere effetti dannosi a livello economico e sociale. Anche i numeri reali sui contagiati in Italia non sono ancora chiari: alcuni pensano che possano essere 100 volte tanti.
Coronavirus, i contagiati in Italia
Andrea Crisanti ha chiarito: “Tutti quelli che si affannano e spingono per riaprire non si rendono conto delle conseguenze a lungo termine. I rischi esistono perché c’è ancora tantissima trasmissione: tremila casi al giorno sono ancora molti, mica pochi”.
I bollettini quotidiani diffusi dalla Protezione Civile non mostrano che una parte dei contagiati in Italia, ma non tengono conto di focolai familiari. Alla peggio – secondo le previsioni di Ilaria Capua – i contagiati potrebbero essere 100 volte tanti.
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Quello che invece ci deve rincuorare è che il numero di decessi potrebbe essere 2 o 3 volte il numero di morti ufficiali, ma non 20, 30, o 100 volte, come avviene nel caso dei contagiati non diagnosticati.
Se vogliamo quindi conoscere l’andamento dell’epidemia, analizzare i decessi potrebbe rivelarsi più efficace rispetto a guardare ai contagi. Negli ultimi giorni, la riduzione, lenta e graduale, dei morti, ci fa ben sperare.
Infine, guardando ancora ai contagi, l’Italia è ai primissimi posti fra i paesi occidentali per gravità e precocità dell’epidemia. Inoltre, il nostro è anche il primo fra i Paesi in cui la discesa dopo il picco del contagio è più lenta.