Vaccino antinfluenzale: perché alcuni privati non riescono ad erogarlo

Le difficoltà di alcuni privati ad erogare il vaccino antinfluenzale risiedono nell'impossibilità di approvvigionarsi dalle case farmaceutiche.

Mentre da una parte si consiglia di sottoporsi al vaccino antinfluenzale, dall’altra non tutte le strutture sono in grado di erogarli: come si legge sul sito del Centro Medico Santagostino di Milano, i privati non convenzionati non possono per esempio acquistare le dosi dalle case farmaceutiche come fatto negli anni precedenti.

Vaccino antinfluenzale: le difficoltà dei privati ad erogarlo

Mai come nel 2020 la vaccinazione è ritenuta fondamentale sia per evitare che i sintomi del coronavirus si confondano con quelli influenzali che per diminuire la pressione sul sistema sanitario e produttivo del Paese.

Di conseguenza le Regioni si sono adoperate per acquistarne una quantità superiore rispetto al passato, circa 18 milioni di dosi a fronte dei 12 soliti.

Si tratta di un numero alto ma comunque non sufficiente a coprire nemmeno la totalità dei soggetti a rischio. Una fetta di popolazione che nel 2020 ha subito all’allargamento, dato che comprende le persone al di sopra dei 60 anni (e non più 65).

Ad essi si aggiungono le donne in gravidanza, i bambini da 6 mesi a 6 anni, i soggetti con malattie croniche e i malati oncologici.

Per esempio in Lombardia queste categorie assorbono totalmente le 1,8 milioni di dosi di vaccino disponibili. In più la normativa impedisce ai privati non convenzionati di erogarli perché impossibilitati ad acquistare le dosi dalle case farmaceutiche. Quelli convenzionati al contrario, possono approvvigionarsi attraverso l’importazione di dosi.