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Garattini: "Il vaccino antinfluenzale è utile contro il coronavirus"

garattini vaccino antinfluenzale

Il farmacologo italiano Garattini ha detto la sua sul vaccino antinfluenzale sottolineando che potrebbe aiutare molto il sistema sanitario.

Lo scienziato e farmacologo italiano, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Silvio Angelo Garattini, ha rilasciato un’intervista in esclusiva TPI nella quale ha detto la sua sul vaccino antinfluenzale e su come questo possa avere delle ripercussioni positive anche sull’emergenza coronavirus. “L’idea – ha detto Garattini – è quella che ci sia una maggiore facilità di diagnosi. Se molti sono protetti dall’influenza è chiaro che c’è un minor numero di persone che si recherà dal medico in caso di sintomi simili a quelli del Covid”.

Garattini vaccino antinfluenzale

“Va detto però – ha precisato lo scienziato – che il vaccino dell’influenza non è che sia altamente protettivo. Protegge intorno al 40-50 per cento. Però, certo, se c’è un numero sufficiente di persone che si vaccinano… Bisogna comunque dire che l’influenza non è una malattia innocua: fa 6000 morti all’anno. Certamente molte di queste morti sono dovute ai soggetti anziani che hanno vari problemi di salute. Bisogna distinguere la validità della vaccinazione influenzale agli anziani, soprattutto in quelli con fattore di rischio, rispetto alla popolazione generale sana“. Poi sul grande tema emerso in questi giorni, ovvero il punto portato avanti da alcuni scienziati secondo cui il vaccino antinfluenzale potrebbe ridurre il rischio di contagio e di mortalità da Covid-19. “C’è questa discussione se valga la pena oppure no – ha detto Garattini – Certamente un dato positivo è quello che ci sono almeno tre studi: uno in Brasile, uno in America e uno recentissimo della fondazione Monzino di Milano che dicono che chi ha fatto la vaccinazione antinfluenzale ha minori probabilità di essere infettato dal Covid. E questo sarebbe un vantaggio”. Come sottolineato anche dalla Fondazione Gimbe, non ci sono abbastanza scorte nazionali del vaccino contro l’influenza, motivo per cui renderlo obbligatorio è impossibile. “Non c’è per tutti – sottolinea Garattini – Non è stato ordinato. Non è che le industrie preparano tanto vaccino. Per quest’anno avranno preparato il quantitativo dello scorso anno o poco di più. Non dimentichiamoci che gli italiani che si vaccinano contro l’influenza sono il 17 per cento e la metà di questi è rappresentata dai soggetti anziani”. “Io – conclude lo scienziato – lo faccio sempre, da parecchi anni. Potrebbe essere utile aggiungere anche la vaccinazione antipneumococcica perché molte poi delle infezioni sono quelle che derivano dal pneumococco che è un batterio non un virus. Certo è che l’uso della mascherina e gli accorgimenti presi per il Covid quest’anno saranno molto utili per prevenire anche l’influenza”.