La cucina italiana ha conquistato un riconoscimento storico: l’Unesco l’ha iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Non si tratta solo di piatti e ricette, ma di un insieme di tradizioni, saperi e pratiche sociali che riflettono l’identità, la cultura e il patrimonio collettivo del Paese, valorizzando allo stesso tempo sostenibilità, biodiversità e convivialità.
Questo traguardo segna un primato mondiale per l’Italia, la prima nazione a vedere la propria tradizione gastronomica riconosciuta nella sua interezza.
La cucina italiana è Patrimonio Unesco: un riconoscimento di identità e comunità
La candidatura, presentata nel 2023 dal Collegio Culinario in collaborazione con Casa Artusi, l’Accademia Italiana della Cucina e la rivista La Cucina Italiana, ha puntato a valorizzare la tradizione culinaria italiana nella sua dimensione sostenibile e bio-culturale. Come ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “La Cucina Italiana è il racconto di tutti noi, di un popolo che ha custodito i propri saperi e li ha trasformati in eccellenza, generazione dopo generazione”.
Il riconoscimento celebra l’impegno delle famiglie, degli agricoltori, dei produttori e dei ristoratori che quotidianamente custodiscono la tradizione, e rappresenta uno strumento per rafforzare l’identità nazionale, promuovere il Made in Italy e creare nuove opportunità di lavoro e crescita economica. Il dossier evidenzia l’attenzione a pratiche anti-spreco, alla valorizzazione degli ingredienti locali e alla convivialità come patrimonio collettivo.
Oltre al significato culturale, il riconoscimento ha anche un impatto economico rilevante. La filiera agroalimentare italiana coinvolge 4 milioni di occupati e genera un valore di 707 miliardi di euro, mentre l’export ha raggiunto 69,1 miliardi nel 2024, con previsione di superare i 100 miliardi entro il 2030. Il turismo enogastronomico contribuisce per oltre 40 miliardi di euro, consolidando l’Italia come meta privilegiata di esperienze culinarie.
La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha sottolineato: “Si tratta, infatti, del riconoscimento mondiale di un modello culturale che è parte integrante della nostra identità nazionale e, allo stesso tempo, un asset strategico di grande rilevanza per il tessuto economico italiano“.
La cucina italiana è Patrimonio Unesco. Meloni: “La vittoria di una Nazione straordinaria”
L’Unesco ha ufficialmente riconosciuto la cucina italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, segnando un traguardo senza precedenti: è la prima volta che una tradizione culinaria viene premiata nella sua interezza, non limitandosi a singole ricette o tecniche. La decisione è stata annunciata dal Comitato intergovernativo riunito a Nuova Delhi, accolto da un lungo applauso della sala.
La premier Giorgia Meloni ha commentato con orgoglio: “Siamo i primi al mondo ad ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza“.
L’Unesco ha sottolineato come il cucinare all’italiana rappresenti “un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali“, promuovendo legami sociali e trasmissione intergenerazionale di saperi.
Con questo traguardo, l’Italia consolida il primato mondiale nei riconoscimenti Unesco legati all’agroalimentare, con nove tradizioni italiane iscritte tra le ventuno totali, a testimonianza della sinergia tra storia, territorio e innovazione.
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