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Deraglia funicolare a Lisbona: cosa c’è dietro la tragedia dei 16 morti

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Tragedia storica a Lisbona: deraglia la funicolare provocando 16 vittime. Autorità e tecnici analizzano cause e responsabilità del disastro. Ecco le prime ipotesi dell'incidente.

Lisbona. Mercoledì scorso, la città è stata scossa da una vera e propria tragedia, deraglia la funicolare di Lisbona, trasformando una mattinata qualunque in una tragedia: sedici morti, decine di feriti, vite spezzate in pochi istanti. Dietro le immagini drammatiche trasmesse dai telegiornali portoghesi, c’è una storia di routine, manutenzione e forse leggerezza, un meccanismo antico che improvvisamente non ha retto.

Deraglia la funicolare di Lisbona: il cavo e le prime ipotesi

Il cavo spezzato. È l’ipotesi più concreta sul disastro, ma nessuno ancora osa dirlo con certezza. Le immagini degli operai che lo estraggono dai binari mostrano chiaramente il danno: un metallo teso, piegato, incapace di reggere il peso dei vagoni. Eppure, poche ore prima, mercoledì mattina, la stessa giuntura era stata dichiarata idonea al funzionamento per altri 263 giorni. La manutenzione, a detta della società incaricata, era perfetta. Certo. Ma qualcosa è andato storto. Qualcosa che ha trasformato una mattinata qualunque in un incubo.

Il direttore nazionale della polizia giudiziaria, Luis Neves, ha preferito non chiudere nessuna porta: «Nessuna ipotesi è scartata», ha detto in conferenza stampa. Eppure, la logica porta al cavo. Tra le vittime, cinque portoghesi, due sudcoreani, un cittadino svizzero, e forse anche canadesi, ucraini, tedeschi. Identità che si aggiungono all’elenco dei feriti, 22 in totale, nove in condizioni critiche. Tra loro anche una donna svizzera, seguita dall’Ambasciata nel quadro della protezione consolare.

Le dinamiche dell’incidente sono drammatiche e quasi cinematografiche. La carrozza inferiore arretrata di qualche metro, intatta. La superiore che scivola fuori controllo, imbocca la curva a velocità eccessiva, colpisce il selciato, schianta un edificio. I passanti riprendono scene che gelano il sangue: persone che si gettano dai finestrini per salvarsi. Il sindacato Fectrans ha riferito di problemi già noti sulla tensione del cavo. Ma troppo presto per accusare qualcuno. E la compagnia municipale Carris insiste: «Tutti i protocolli di manutenzione sono stati rispettati». Ma la domanda resta sospesa: come può un cavo giudicato sicuro cedere così brutalmente?

Deraglia la funicolare di Lisbona, l’Elevador da Glória: i protocolli sotto esame

La funicolare, simbolo storico di Lisbona dal 1885, non è un semplice mezzo di trasporto. Collega Praça dos Restauradores al Barrio Alto, muovendosi su pendii ripidi, trasportando circa 3 milioni di persone all’anno. Due vagoni gialli, motori elettrici, un cavo che li lega: un meccanismo apparentemente semplice, ma letale quando qualcosa va storto. Proprio mercoledì mattina avviene il dramma, deraglia la funicolare di Lisbona, trasformando una corsa ordinaria in una tragedia che ha segnato la città.

I protocolli di manutenzione sono stati esternalizzati dal 2007. Ogni giorno ispezioni, controlli settimanali e mensili, tutto secondo manuale. Eppure, mercoledì mattina, la routine non ha salvato vite. Il cavo si è spezzato, e la carrozza superiore ha cominciato la sua corsa senza freni. Il contatto con il selciato, poi l’edificio. Una tragedia annunciata solo in retrospettiva. La TAP, compagnia aerea nazionale, si è offerta di aiutare famiglie e feriti, coordinando rimpatri e supporto.

Dietro il disastro, però, ci sono anche storie di umanità e paura. I soccorritori tra rottami e polvere, i vigili del fuoco che parlano di un cavo «apparente incapace di frenare», i cittadini che cercano di capire se chi hanno amato è ancora vivo. La manutenzione, pur dichiarata perfetta, è ora sotto esame. Tecnici e membri dell’azienda che gestiva l’ascensore saranno interrogati. Nessun movente terroristico, nessuna minaccia rilevata. Solo un cavo, spezzato al momento sbagliato.

La vicenda dell’Elevador da Glória è una ferita aperta per Lisbona. Non è solo un problema tecnico, ma una storia di fiducia tradita. Di routine che si trasforma in tragedia. Di vite che dipendono da un cavo metallico, fragile quanto basta per far crollare tutto. E mentre i rottami vengono rimossi, il pensiero corre alle vittime, ai feriti, a quella sicurezza che tutti diamo per scontata. Un incidente che segna la città, e che ricorda che anche il più piccolo dettaglio – un cavo, una giuntura – può cambiare per sempre il destino di molte persone.