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Padre aggredisce la figlia per essere lesbica: il caso a Napoli

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Napoli, padre 51enne arrestato per violenze sulla figlia lesbica: la drammatica testimonianza della giovane.

Padre aggredisce figlia lesbica: una lite familiare esplode dopo che la ragazza dichiara apertamente la sua sessualità, rivelando quanto l’omofobia possa colpire anche all’interno delle mura domestiche.

Padre aggredisce figlia perché lesbica: il caso esploso a Napoli

A Napoli, una 24enne è stata vittima di ripetute aggressioni da parte del padre di 51 anni, che non accettava la sua omosessualità.

La vicenda, iniziata nel 2020 con il ritorno dell’uomo a vivere in casa dell’ex moglie, era già segnata da regole imposte alle figlie e atteggiamenti autoritari.

La situazione è degenerata l’anno successivo quando, al ritorno a casa in tarda serata, la ragazza è stata insultata e minacciata, mentre la madre cercava di difenderla. Solo grazie all’intervento successivo dei carabinieri, attivato tramite l’app Youpol, è stato possibile fermare la spirale di violenza.

“Tornai a casa alle 22.30, lui era ubriaco. Iniziò a insultarmi, ‘lesbica di m…’, ‘Devo essere il tuo Hitler’, poi cercò di colpirmi. Mia madre si mise in mezzo e chiamò la polizia”, ha dichiarato la giovane in un’intervista al Corriere.

“Devi cambiare cognome”, padre aggredisce figlia perché lesbica

Nonostante le minacce e le pressioni per cambiare cognome, la giovane ha scelto di conservarlo, trasformando quella che era una ferita in un simbolo di riscatto e speranza per il futuro.

Voglio che quel cognome, con me, diventi un simbolo di riscatto. È una vittoria tenerlo ancora e crescere i miei futuri figli in una famiglia sana, diversa da quella che ho conosciuto”, ha aggiunto nell’intervista.

L’episodio ha suscitato forte indignazione e l’intervento di associazioni come Antinoo Arcigay Napoli, che hanno offerto supporto legale e psicologico alla ragazza. Il presidente Antonello Sannino ha sottolineato la gravità dell’accaduto, evidenziando come casi di lesbofobia e violenza in famiglia siano in aumento nel territorio campano e rappresentino una ferita per l’intera comunità.

L’Associazione ha confermato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento, mentre le forze dell’ordine sono state elogiate per la rapidità e l’efficacia dell’intervento, che ha evitato conseguenze peggiori. L’episodio evidenzia la necessità di un cambiamento culturale profondo e di strumenti concreti per proteggere le persone LGBTQIA+ dalla violenza domestica e dai crimini d’odio.

“Quanto accaduto a Napoli, dove un uomo di 51 anni ha aggredito la figlia solo perché lesbica, è un fatto gravissimo. Urlare ‘cambia cognome’, prendere a pugni la porta di casa costringendo madre e figlia a barricarsi dentro le mura domestiche è violenza omofobica pura. La mia piena solidarietà va alla ragazza, ennesima vittima di una cultura d’odio che sta dilagando nel nostro Paese. Gli episodi di violenza contro le persone Lgbtqia+ sono in aumento e il governo, invece di contrastarli, continua a restare immobile nelle sue crociate ideologiche. Serve al più presto una legge contro i crimini d’odio. Non c’è più tempo da perdere”.