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Estate: viaggiare all'estero, regole e consigli per vacanze in sicurezza

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Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) - Dallo sport da praticare alla documentazione da portare con sé, dalla lista dei farmaci prescritti o da assumere in casi particolari alla consulenza pre-viaggio presso uno specialista in medicina del viaggio o il medico di medicina generale 4-6 settimane prim...

Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) – Dallo sport da praticare alla documentazione da portare con sé, dalla lista dei farmaci prescritti o da assumere in casi particolari alla consulenza pre-viaggio presso uno specialista in medicina del viaggio o il medico di medicina generale 4-6 settimane prima di partire. Per chi ha scelto di viaggiare all'estero è opportuno seguire regole e consigli per vacanze in sicurezza, come raccomandano ministero della Salute e Istituto superiore di sanità.

Innanzitutto, prima di iniziare il viaggio è bene informarsi presso la Asl di appartenenza e munirsi di tessera europea di assicurazione malattia Team (o certificato sostitutivo provvisorio), che consente al cittadino in temporaneo soggiorno all'estero di ricevere nello Stato Ue, le cure "medicalmente necessarie". La tessera, entrata in vigore in Italia il primo novembre 2004, permette di usufruire delle prestazioni sanitarie coperte in precedenza dai modelli E110, E111, E119 ed E128. Un altro consiglio è scrivere accanto al nome di ogni medicina il principio attivo e il dosaggio della confezione (mg per capsula o compressa etc.), dato che non tutti i farmaci hanno lo stesso nome, la stessa composizione o la stessa presentazione nei vari Paesi. E far tradurre in inglese le raccomandazioni prescritte dal medico su cosa fare, soprattutto in caso di emergenza.

E' consigliabile poi sottoscrivere una polizza viaggio, poiché solo pochi Paesi dell'Ue sostengono per intero le spese per le cure mediche, ricorda il sito del ministero. Una malattia o un incidente all'estero può comportare spese supplementari di viaggio, di alloggio e di rientro in patria, per le quali è opportuno essere assicurati. A volte viene richiesto un deposito in denaro o una carta di credito.

Per la scelta della meta, secondo i tecnici del dicastero, "non ci sono particolari raccomandazioni da seguire". In genere, chi ha l'asma o soffre di allergie o ha una Bpco o un'altra patologia cronica sceglie la località delle vacanze basandosi sull'esperienza degli anni precedenti. Si suggerisce di scegliere località a clima temperato e secco. Il mare è particolarmente consigliato ai bambini affetti da dermatite atopica (che devono sempre seguire le indicazioni del medico curante, soprattutto in relazione all'esposizione al sole). Nel caso di persone affette da forte ipertensione, evitare le località in alta quota. E' noto tuttavia che gli allergici agli acari spesso migliorano se passano le ferie in montagna, sopra i 1.500-1.800 metri, dato che a questa altitudine non vi sono acari. Gli allergici ai pollini devono evitare di recarsi in ferie nelle zone o nei periodi dell'anno particolarmente a rischio.

Prima di partire – raccomandano gli esperti dell'Iss – è bene prenotare per tempo una consulenza presso il centro di vaccinazioni internazionali della Asl di appartenenza: potrebbe essere necessario effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla (obbligatoria in alcuni stati di Sud America e Africa) o contro epatite A, tifo, meningite, richiamo decennale di difterite-tetano-pertosse e poliomielite, morbillo, parotite, rosolia, varicella, rabbia, encefalite da zecca, encefalite giapponese, Dengue (quest'ultima previa valutazione del rischio-beneficio a cura dell'operatore sanitario).

Nel caso di persone affette da patologie croniche, è doveroso contattare il medico curante per valutare la necessità di modificare la terapia assunta giornalmente. Nel caso in cui il viaggio preveda spostamenti aerei di lunga durata, bene portare con sé per precauzione i farmaci nel bagaglio a mano, e se si è in terapia con farmaci salvavita occorre portare anche le prescrizioni mediche perché potrebbero essere richieste nelle fasi di controllo di sicurezza in aeroporto.

Per ridurre il rischio di ammalarsi o di avere incidenti mentre ci si trova all'estero, l'Iss consiglia una consulenza pre-viaggio presso uno specialista in medicina del viaggio o il medico di famiglia 4-6 settimane prima di partire. Tra i fattori generali da considerare ci sono: malattie o disturbi preesistenti; stato vaccinale (inclusa l'eventualità di vaccinarsi contro malattie endemiche nella destinazione di viaggio); allergie a cibi o farmaci; prescrizioni mediche in corso; eventuali viaggi già fatti. A seconda della meta del viaggio, bisogna poi considerare tutti quelli che possono diventare fattori di rischio: alimenti e acqua, spesso non accuratamente depurata in molti Paesi del mondo; condizioni ambientali a cui l'organismo non è abituato (altitudine, siccità, temperature troppo elevate); presenza di parassiti nell'ambiente e negli animali con cui si può venire a contatto (da insetti a diversi invertebrati, fino al pollame); comportamenti sessuali che possono aumentare il rischio di trasmissione di infezioni. Anche le caratteristiche del viaggio e della destinazione sono importanti: itinerario, luogo e durata della permanenza, condizioni igieniche, motivo del viaggio (turismo, affari, studio, missione umanitaria), stagione dell'anno, possibili esposizioni a fattori di rischio, epidemie in corso. Ci sono poi alcune categorie di persone particolarmente vulnerabili che richiedono un'attenzione maggiore durante la visita: bambini, anziani, donne in gravidanza e individui immunocompromessi, ma anche persone che si apprestano a fare un viaggio avventuroso.

Non va in vacanza l'attività fisica, sempre raccomandata, ma deve essere svolta in adeguate condizioni climatiche. Chi ha l'asma o l'allergia, se sotto controllo, può praticare ogni tipo di sport in ambienti opportunamente climatizzati o all'aperto, quando le temperature esterne sono tollerabili e l'aria non è inquinata da pollini o da polveri sottili ed altri inquinanti provenienti dal traffico veicolare. Sono comunque da evitare gli sport che si svolgono in ambienti o in condizione estreme (deltaplano, paracadutismo, alpinismo d'alta quota, sport motoristici e sport subacquei).

Una volta rientrati in Italia, l'Istituto superiore di sanità raccomanda di prestare attenzione ad eventuale comparsa di sintomi quali febbre, dolori ossei, spossatezza, rash cutaneo, brividi, sudorazione profusa, anche a distanza di 30 giorni: consultare immediatamente il medico di medicina generale e/o recarsi in un centro ospedaliero che si occupi anche di malattie infettive.