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Titanic, possibili resti umani identificabili al suo interno

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Il Titanic affondò il 14 Aprile del 1912: quel giorno morirono 1500 persone. Esitono ancora resti umani al suo interno?

Quando l’RMS Titanic affondò nella notte tra il 14 e il 15 Aprile del 1912, dopo aver colpito un iceberg durante il suo viaggio inaugurale da Southampton a New York City, persero la vita 1.500 persone. Circa 334 degli annegati furono recuperati nei giorni successivi alla tragedia. Gli altri non furono mai trovati. Una delle domande più frequenti riguardanti questa tragedia è: si possono ancora trovare dei resti umani all’interno del Titanic?

Per decenni si è pensato che l’oceano avrebbe portato alla totale disintegrazione dei corpi. Ma la scoperta del relitto del Titanic nel 1985 ha suscitato un’ipotesi, secondo la quale, potrebbero esserci resti umani incorporati nel relitto, due miglia e mezzo sotto la superficie dell’Atlantico.

Stando a quanto riportato dal sito thevintagenews.com, alcune foto scattate durante le esplorazioni sottomarine del sito supportano questa tesi. Una foto scattata nel 2004 e pubblicata nel 2012, giorno delle celebrazioni del centenario della tragedia, mostra un grande cappotto spiegazzato con uno stivale che sporge da sotto la sua cucitura.

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Resti umani nel Titanic

“Il modo in cui i vestiti sono disposti, fa sembrare l’ultimo luogo di riposo di qualcuno”, ha detto a Discovery News Kristina Killgrove, un’antropologa biologica dell’Università della Carolina del Nord. Queste immagini sono state scattate durante una spedizione dalla National Oceanic and Atmosphere Administration (NOAA) dall’esploratore Robert Ballard, scopritori del relitto del Titanic nel 1985.

“Queste non sono scarpe che sono cadute ordinatamente dalla borsa di qualcuno l’una accanto all’altra”, ha detto a The Associated Press nel 2012 James Delagado, direttore del patrimonio marittimo presso la National Oceanic and Atmosphere Administration. Fu proprio Ballard a scoprire che la nave si spezzò in due sezioni, a circa mezzo miglio di distanza. Tra le due sezioni c’era un campo di detriti. Ballard e i suoi uomini scattarono foto non solo di oggetti della nave ma anche di molte paia di scarpe. Analisi successive suggerirono che una volta le scarpe erano attaccate ai resti decomposti delle vittime del Titanic.

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L’esperienza di James Cameron

James Cameron, ovvero colui che diresse il film vincitore di 11 premi Oscar nel 1997, svolse ricerche molte approfondite al riguardo. Per questo non crede sia possibile trovare corpi sul fondo dell’oceano. Cameron ha visitato il relitto 33 volte e ha detto di aver visto “zero resti umani” durante le sue esplorazioni. “Abbiamo visto un paio di scarpe, il che suggerirebbe fortemente che ci fosse un corpo lì ad un certo punto. Ma non abbiamo mai visto resti umani”, ha detto Cameron.

Alcuni scienziati hanno affermato che in profondità, le ossa si trasformerebbero in sedimenti e si dissolverebbero. Le scarpe trovate una volta erano indossate dalle persone, certamente, ma quei corpi non ci sono più. Tuttavia, persiste una teoria secondo cui nel profondo del relitto, all’interno di cabine chiuse, è possibile trovare resti umani identificabili a causa del freddo ambiente pressurizzato.