L’Unhcr ha lanciato un messaggio su Twitter: “Un barca con oltre 50 persone a bordo si è ribaltata in mare al largo delle coste della Libia. I soccorritori sono in arrivo e l’Unhrc ed i partners sono pronti a dare assistenza umanitaria e medica dopo lo sbarco”. Il messaggio è arrivato in mattinata, ma da quanto si apprende la barca era partita dalla Libia già da alcuni giorni.
?Happening now!
A boat carrying over 50 persons capsized off Libyan shores.
Rescuers on their way and UNHCR and partners ready to provide medical and humanitarian assistance upon disembarkation.— UNHCR Libya (@UNHCRLibya) 28. september 2019
Barca si ribalta in Libia
Abbiamo perso contatto con la barca alle h22.22. Tutte le autorità sono state allertate di continuo ma non reagiscono, e per quanto ne sappiamo non hanno mandato alcun soccorso. Non sappiamo se le 56 persone possano sopravvivere un’altra notte in mare. Non lasciatele annegare!
— Alarm Phone (@alarm_phone) 28. september 2019
Alarm Phone, nella serata di venerdì 27 settembre aveva scritto: “Siamo stati contatti da un barca in pericolo con circa 56 persone a bordo, partita dalla Libia giorni fa. Abbiamo informato le autorità in Libia, Italia e Malta ma nessuno ha lanciato un soccorso. I naufraghi temono di morire e chiedono aiuto! Abbiamo perso contatto con la barca alle 22.22. Tutte le autorità sono state allertate di continuo ma non reagiscono, e per quanto ne sappiamo non hanno mandato alcun soccorso”.
Durante la notte non siamo riusciti a parlare con le 56 persone in pericolo. La c.d. guardia costiera libica e le autorità Europee stanno ignorando le nostre richieste di salvataggio. Questa è omissione di soccorso!
— Alarm Phone (@alarm_phone) 28. september 2019
Nella mattinata seguente, invece, aveva aggiunto: “Non sappiamo se le 56 persone possano sopravvivere un’altra notte in mare. Non lasciatele annegare! Durante la notte non siamo riusciti a parlare con le 56 persone in pericolo. La cosiddetta guardia costiera libica e le autorità Europee stanno ignorando le nostre richieste di salvataggio. Questa è omissione di soccorso“.
Naufragio sulle coste turche
La Guardia Costiera della Turchia ha informato di aver soccorso un barcone di migranti siriani e palestinesi naufragato al largo delle coste nazionali. Il salvataggio è avvenuto all’altezza della provincia sudoccidentale di Mugla: le operazioni, inoltre, hanno recuperato 15 migranti, tra i quale due bambini e un presunto trafficante. Sempre nella giornata di ieri, infine, le autorità turche hanno confermato la morte di sette persone, tra le quali due donne e cinque bambini. La loro imbarcazione è affondata vicino all’isola greca di Chios.