Coronavirus, partorisce in rianimazione: dopo un mese rivede la figlia

Un'infermiera brasiliana ha riabbracciato la figlia a un mese dalla nascita dopo averla partorita mentre era in rianimazione a causa del coronavirus.

Il coronavirus l’aveva in breve tempo costretta ad essere ricoverata in rianimazione, ma malgrado fosse incosciente e collegata a un respiratore è riuscita a dare alla luce la figlia che ha poi riabbracciato una volta guarita un mese dopo.

È questa la lieta storia dell’infermiera 42enne Rusia Goes, ricoverata in ospedale lo scorso 24 aprile quando era ancora all’ottavo mese di gravidanza e rimasta in isolamento fino al successivo 20 maggio, quando ha finalmente potuto rivedere la neonata.

Coronavirus, donna partorisce la figlia in rianimazione

Stando a quanto riportato dalla stampa brasiliana, la donna ha iniziato ad accusare alcuni sintomi del coronavirus già alla fine di aprile, venendo successivamente ricoverata il 24 dello stesso mese al Santa Lúcia Maternity Hospital di Rio de Janeiro. Una volta in ospedale, soltanto due giorni dopo le sue condizioni di salute sono sensibilmente peggiorate costringendo il personale medico a trasportarla nel reparto di rianimazione e collegarla al respiratore artificiale.

Constatato lo stato di gravidanza avanzato della donna, per evitare complicazioni sulla salute della bambina i medici hanno in seguito deciso di praticare un cesareo d’urgenza, come già accaduto in diversi casi analoghi. Dopo il parto, l’infermiera è stata rianimata e trasferita in un altro ospedale dove è rimasta attaccata alle macchine fino all’8 maggio successivo, quando si è finalmente risvegliata.

La donna ha in seguito potuto rivedere la figlia in videochiamata il 9 maggio, aspettando altri undici giorni prima di poterla riabbracciare dal vivo

La piccola è risultata fortunatamente negativa al test per il coronavirus e il 20 maggio ha potuto finalmente riunirsi con la sua mamma, che in occasione del ricongiungimento ha affermato:”Solo Dio sa quanto mi è mancata quella piccolina, che prima era dentro di me e all’improvviso è stata portata via.

[…] Poterla stringere è stato così emozionante”.