Un turista precipita lungo i pendii impervi dell’Etna, scatenando una complessa operazione di soccorso notturna che ha visto protagonisti soccorritori esperti e mezzi speciali. L’incidente, avvenuto sul versante sud-est del vulcano, ha messo in evidenza le difficoltà e i rischi legati alle escursioni in territori accidentati, richiedendo un intervento coordinato tra il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, la Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.
Etna, turista precipita in un dirupo: intervento d’emergenza
Nella tarda domenica pomeriggio, un’escursione tra i boschi dell’Etna si è trasformata in una drammatica emergenza: un turista, impegnato nella raccolta di castagne, è precipitato lungo un pendio ripido e irregolare a nord di Monte Calanna, nella parte alta della Valle di San Giacomo.
La caduta gli ha provocato gravi ferite a un arto inferiore, rendendo indispensabile l’intervento immediato delle squadre specializzate del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Sicilia.
Etna, turista precipita in un dirupo: ferito anche un vigile del fuoco
Mentre i soccorritori si avvicinavano al luogo dell’incidente, un vigile del fuoco, calato da un elicottero per facilitare le operazioni, è scivolato nella stessa zona, riportando anch’egli traumi significativi. L’episodio ha reso l’operazione particolarmente delicata, richiedendo coordinamento, rapidità e una notevole capacità di adattamento alle condizioni estreme del territorio.
Inizialmente è stato tentato un recupero notturno con un elicottero della Marina Militare equipaggiato con visori a infrarossi, ma le raffiche di vento hanno costretto a sospendere il volo. Le squadre a terra hanno quindi continuato il trasporto, superando ostacoli naturali e pendii scoscesi, fino alle prime luci dell’alba. Solo con il miglioramento delle condizioni atmosferiche gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Marina hanno potuto completare l’evacuazione dei soccorritori e dei due uomini feriti, trasferendoli infine al trauma center dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove hanno ricevuto le cure necessarie.