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Maestro Giovagnoli, 'Coronavirus sta portando spettacolo alla rovina'

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Roma, 25 feb. (Labitalia) - "Il Coronavirus, con la chiusura di teatri e cinema, sta portando il mondo dello spettacolo alla rovina". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il maestro Angelo Giovagnoli, che da oltre 30 anni opera nel settore delle colonne sonore da fi...

Roma, 25 feb. (Labitalia) – "Il Coronavirus, con la chiusura di teatri e cinema, sta portando il mondo dello spettacolo alla rovina". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il maestro Angelo Giovagnoli, che da oltre 30 anni opera nel settore delle colonne sonore da film come cornista, organizzatore e direttore d’orchestra, ricevendo 3 premi Oscar e 15 David di Donatello con Luis Bacalov per Il Postino, Nicola Piovani per La vita è bella e Lele Marchitelli per La grande bellezza come orchestra coordinator.

"Non sono tanto i divieti – spiega – a destare preoccupazione; la cosa grave è che, se si entra nell'ordine di idee che non si deve stare nei posti chiusi come le sale cinematografiche o teatrali, allora è davvero un problema".

"Da parte mia – assicura il maestro Giovagnoli – continuo il mio percorso professionale: martedì 10 marzo, nell'Arcibasilica papale di San Giovanni in Laterano, è confermato il concerto in commemorazione delle vittime del terremoto e dello tsunami del Giappone del 2011 e in occasione del 250° anniversario dalla nascita di Ludwig van Beethoven. Noi ci saremo e spero che davanti all'orchestra non ci sai una sala vuota".

"Un altro effetto del Coronavirus – fa notare – che limita l'accesso agli spettacoli è anche la difficoltà a muoversi da una città all'altra. Non mi riferisco solo al mio settore, ma anche ai ragazzi fuori sede che, ad esempio, da Milano per poter tornare a casa proprio ieri sera, essendoci la linea ferroviaria bloccata, sono letteralmente caduti in preda allo scacallaggio dei noleggiatori di automobili".

"Se prima della diffusione del virus – rimarca Giovagnoli – per il noleggio di un giorno si pagava intorno agli 80 euro, ora il prezzo è lievitato a 350 euro. E' un fenomeno vergognoso lucrare sui più deboli in un momento di emergenza come quello che sta attraversando il nostro Paese".