Un pomeriggio di paura e caos quello vissuto ai piedi della Croda Marcora, dove una frana imponente si è staccata dal versante sud della montagna. L’evento ha generato una nuvola di polvere visibile a chilometri di distanza, in particolare da San Vito di Cadore e dalle strade circostanti. La Croda Marcora, parte del gruppo del Sorapiss, svetta a 3.154 metri e, poco sopra la metà della sua parete rocciosa, si è verificato il crollo che ha allertato le autorità locali.
La frana e le sue conseguenze
Testimoni oculari raccontano di un fragore assordante, seguito da un’onda di polvere che ha invaso l’aria. La Regione Veneto è subito intervenuta, inviando soccorsi per valutare i danni. Ma la vera preoccupazione è la possibile presenza di escursionisti nella zona al momento del crollo. Le operazioni di ricerca sono in corso. Le immagini dell’evento mostrano un paesaggio sconvolto, con massi di grandi dimensioni sparsi ovunque.
Le condizioni meteorologiche
Nel pomeriggio della frana, l’area delle Dolomiti ampezzane era stata colpita da un forte temporale, che ha potuto contribuire al distacco della roccia. Gli esperti sottolineano che le forti piogge possono indebolire il terreno, rendendo le pareti montuose più vulnerabili. Questo evento mette in discussione la sicurezza di molti sentieri di montagna, frequentati da escursionisti e amanti della natura.
Un appello alla prudenza
In questo momento, la raccomandazione principale è di prestare attenzione. Le autorità avvertono che, oltre alla frana, ci potrebbero essere altri rischi incombenti, come ulteriori smottamenti. Gli escursionisti sono stati invitati a rimanere informati e a evitare le aree potenzialmente pericolose. La situazione è ancora in evoluzione e non si escludono ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.
Quali saranno le conseguenze a lungo termine di questo evento? Riusciranno i soccorritori a garantire la sicurezza nella zona? Le risposte a queste domande rimangono in sospeso, mentre la comunità attende ulteriori sviluppi con apprensione.