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“Hanno rapito mia figlia“, aveva dichiarato il padre sconvolto poche ore prima. Poi il drammatico epilogo: il corpo senza vita della bambina di 9 anni è stato ritrovato in un’area boschiva poco lontano da casa. Gli inquirenti hanno disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte. Nelle ultime ore è stato fermato un uomo.
La comunità, sotto shock, si stringe attorno alla famiglia.
Frattolin: “Hanno rapito mia figlia”. Una sparizione sospetta e le prime contraddizioni
Luciano Frattolin, 45 anni, imprenditore canadese di origini italo-etiopi, aveva segnalato la scomparsa della figlia Melina, di appena 9 anni, raccontando alle autorità statunitensi che la bambina era stata rapita durante il viaggio di rientro verso il Canada.
La sua versione dei fatti, sin dall’inizio, ha sollevato forti dubbi tra gli investigatori newyorkesi, che hanno notato incongruenze nei suoi racconti. In un primo momento, Frattolin aveva affermato che Melina era stata portata via da un furgone bianco mentre lui si era fermato nei pressi dell’uscita 22 della I-87 a Lake George. Successivamente, ha cambiato la propria versione, sostenendo che due sconosciuti l’avrebbero costretta a salire sul mezzo.
Le immagini di videosorveglianza, tuttavia, li avevano ripresi insieme a Saratoga Springs alle 17:30 del 19 luglio, e l’ultimo contatto telefonico con la madre era avvenuto un’ora dopo. Poche ore più tardi, Frattolin avrebbe compiuto il tragico gesto, abbandonando il corpo della figlia in una zona isolata vicino a Ticonderoga, dove è stato rinvenuto due giorni dopo.
Frattolin: il declino dietro l’immagine pubblica
Dietro l’immagine curata dell’imprenditore di successo, fondatore del marchio di caffè biologico “Gambella”, si celava una situazione ben più complessa. Frattolin, cresciuto tra l’Etiopia e l’Italia, e poi trasferitosi in Canada, stava affrontando gravi difficoltà economiche: avrebbe avuto debiti per circa 200mila dollari, un progetto fallito di locazione turistica a Montreal, e rapporti d’affari interrotti che lo avevano lasciato in seria difficoltà finanziaria.
Il rapporto con la figlia, a detta sua, era reso difficile dal disordine che la bambina portava nella sua quotidianità, alimentando un conflitto interiore. Alcuni elementi emersi dal suo passato parlano di una personalità segnata da traumi giovanili, episodi di emarginazione e un senso persistente di solitudine dopo la morte del padre.
L’arresto di Frattolin e le accuse: un caso che scuote
Lunedì 21 luglio, la polizia dello Stato di New York ha arrestato Frattolin con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe ucciso Melina per evitare di riconsegnarla alla madre, dalla quale era separato dal 2019 e che aveva ottenuto l’affidamento esclusivo della bambina.
Sebbene la causa della morte non sia stata ancora resa pubblica, è stata disposta un’autopsia che chiarirà ulteriori dettagli.
Durante l’udienza di convalida, Frattolin si è dichiarato non colpevole. Il capitano della polizia statale, Robert McConnell, ha definito l’indagine “straziante”. Mentre la giustizia segue il suo corso, restano aperti numerosi interrogativi su un caso che ha profondamente colpito l’opinione pubblica sia negli Stati Uniti che in Canada, ma anche in Italia.