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Il ministro Giancarlo Giorgetti difende la Manovra e ironizza sulle dimissioni: "Ci penso tutte le mattine"

Giorgetti dimissioni

Manovra economica tra tensioni politiche, ipotesi di dimissioni e la posizione di Giorgetti: le parole del ministro ai cronisti fuori dal Senato.

Nel pieno del confronto sulla legge di Bilancio, tra ritardi, tensioni politiche e continui aggiustamenti al testo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si trova al centro del dibattito. Le difficoltà dell’iter parlamentare e le frizioni nella maggioranza fanno da sfondo a una Manovra complessa, mentre il titolare del Mef difende il lavoro svolto e punta l’attenzione sul risultato finale del provvedimento.

Poi, con ironia, replica alle domande su possibili dimissioni.

Il risultato finale e le scelte del governo secondo il ministro Giorgetti

Al di là delle difficoltà, Giorgetti ha ribadito ai cronisti fuori dal Senato che ciò che conta davvero non è il testo iniziale, ma l’esito conclusivo del provvedimento. “C’è un Parlamento, una commissione e le proposte del governo. A me interessa il prodotto finale“, ha spiegato, rivendicando la coerenza delle scelte compiute.

La Manovra, cresciuta nel tempo sia nelle dimensioni sia nella complessità, ha cercato di tenere insieme esigenze diverse: risorse per le imprese, interventi su pensioni e Tfr, misure infrastrutturali e vincoli di finanza pubblica. Nonostante le critiche e i contrasti interni alla maggioranza, il ministro ha difeso l’impianto complessivo, sottolineando “crediamo di aver fatto delle cose giuste, di lavorare bene nell’interesse degli italiani“.

Una convinzione che accompagna un iter ancora in corso, ma che per il titolare del Mef rappresenta il vero metro di giudizio dell’azione di governo.

“La cosa più bella da fare”. Giorgetti, lo spiazzante annuncio sulle dimissioni dal Governo Meloni

Nel pieno di una fase complessa per la definizione della legge di Bilancio, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha scelto l’ironia per rispondere alle domande sulle voci di possibili dimissioni. A margine dei lavori in Commissione Bilancio del Senato, ha lasciato trasparire il peso delle tensioni politiche e istituzionali che accompagnano la Manovra, tra emendamenti riscritti, confronti serrati nella maggioranza e rinvii.

Alle dimissioni ci penso tutte le mattine, sarebbe la cosa più bella da fare per me personalmente“, ha detto sorridendo, per poi chiarire che l’esperienza accumulata – “siccome è la ventinovesima manovra di bilancio che faccio” – gli consente di leggere questi passaggi come parte di un iter fisiologico.

Il riferimento è a un percorso parlamentare spesso accidentato, in cui le pressioni di partiti, commissioni e categorie economiche rendono il lavoro del ministro particolarmente logorante.