Il dibattito politico italiano si concentra oggi sulla riforma dei condomini. Il disegno di legge 2692, promosso da Fratelli d’Italia, punta a introdurre nuove regole per amministratori, pagamenti e morosità, ma provoca forti tensioni interne alla maggioranza: la Lega, guidata da Matteo Salvini, ne contesta la rigidità e le possibili ricadute sui cittadini, trasformando la questione in un nuovo terreno di scontro tra i partiti al governo.
Governo, i punti controversi della riforma dei condomini
Tra le novità più dibattute del disegno di legge c’è l’introduzione dell’obbligo di laurea per chi intende esercitare la professione di amministratore di condominio, con un titolo triennale richiesto in ambito economico, giuridico o tecnico. Questa disposizione ha suscitato un acceso dibattito mediatico, sebbene sia prevista una deroga per chi è già iscritto ad albi professionali consolidati come geometri, ragionieri e periti. La Lega critica l’eccessiva rigidità di questi requisiti, temendo che possano escludere figure esperte dal mercato del lavoro e complicare l’accesso a una professione già regolamentata.
Altre misure della riforma prevedono la completa tracciabilità dei pagamenti condominiali: sarà vietato l’uso del contante, e tutte le transazioni dovranno passare tramite il conto corrente condominiale. Per compensare questo rigore, la legge introduce la possibilità di detrarre le spese ordinarie nella dichiarazione dei redditi, simile al meccanismo già in vigore per le spese sanitarie. Tuttavia, la norma sulla gestione delle morosità ha scatenato le proteste più accese, poiché consente ai creditori di rivalersi anche sui condòmini in regola, pur garantendo un diritto di regresso per recuperare i pagamenti dai morosi. Come spiega Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, “Trattandosi di una proposta è indispensabile un confronto tra tutti i soggetti interessati in grado di costruire una posizione di buon senso a tutela della casa degli italiani.”
“Troppe criticità”. Governo, Salvini frena sulla riforma dei condomini
Il panorama politico italiano si avvicina alla fine dell’anno con segnali di forte instabilità all’interno della maggioranza di governo. Gli ultimi attriti vedono protagonisti Fratelli d’Italia e la Lega, protagonisti di un nuovo scontro su temi delicati dopo quelli riguardanti le pensioni e il riscatto degli anni di studio.
Il fulcro del confronto è oggi il disegno di legge 2692, una proposta che punta a riformare radicalmente la gestione condominiale nel Paese. Matteo Salvini e i suoi sostenitori hanno espresso un netto dissenso, definendo la normativa “portatrice di evidenti criticità” e sottolineando che la proposta non riflette gli interessi dei cittadini.
Le divergenze interne non solo rallentano l’iter della Manovra economica, ma rischiano di compromettere la coesione della maggioranza. La Lega ha infatti alzato un muro contro le novità contenute nel testo, considerate eccessivamente vincolanti e potenzialmente dannose per milioni di famiglie che vivono in contesti condominiali. Come sottolinea il vicepremier Matteo Salvini, “Alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate: niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”.