Dall’undicesima edizione dell’osservatorio Ispi-Ipsos Doxa sugli italiani e la politica internazionale, emergerebbe l’immagine di un Paese che sta vivendo un momento di incertezza e preoccupazione sul futuro del mondo, dove la fiducia sul ruolo dell’Occidente sembra incrinarsi. Stando alla rilevazione di fine anno, circa un italiano su due considera probabile lo scoppio della Terza guerra mondiale entro i prossimi tre anni.
Sondaggi: gli italiani e il timore di una guerra mondiale
Si tratta di una percentuale elevata, corrispondente al 45% che, pur rappresentando un calo rispetto all’anno precedente, continua a riportare un sentimento di ansia diffusa, come riporta Thesocialpost.it. Secondo il parere dei cittadini, il panorama internazionale sarebbe dominato da figure decisive per gli equilibri mondiali. Donald Trump sarebbe indicato come il leader più influente della politica internazionale, posizionandosi davanti con un certo scarto al presidente cinese Xi Jinping e a quello russo Vladimir Putin. Di fatto, però, a un anno dal ritorno di Trump alla guida degli Stati Uniti, il bilancio percepito dagli italiani sembra essere negativo: per il 40% la situazione sarebbe peggiorata sia per Washington sia per il resto del mondo.
Tra guerra mondiale e insicurezza economica: le paure che attraversano gli italiani
L’immagine degli Usa come punto di riferimento solido e affidabile inizia a incrinarsi. Se fino a poco tempo fa oltre la metà degli intervistati li considerava alleati, oggi questa quota si è ridotta in modo significativo. La Russia continuerebbe a essere indicata come la principale minaccia globale, seppur con un leggero calo rispetto all’anno precedente. Guardando ai prossimi anni, la preoccupazione maggiore per gli italiani è il rischio di una recessione in Europa, che supera persino le paure legate ai conflitti armati. Contemporaneamente, l’evento più atteso in vista del 2026 è la pace in Ucraina, indicata da oltre un terzo degli intervistati come priorità assoluta. Seguono le speranze di una ripresa della crescita europea e di un miglioramento dei rapporti tra le grandi potenze, mentre la pace in Medio Oriente appare più sfumata nelle aspettative collettive. Complessivamente, l’osservatorio riporta l’immagine di un Paese che osserva il mondo con apprensione, tra il timore di una guerra mondiale, l’insicurezza economica e una fiducia sempre più selettiva nei confronti degli attori internazionali.