Gli USA hanno deciso di sospendere temporaneamente la fornitura di alcune armi all’Ucraina, inclusi missili antiaerei, in un momento delicato del conflitto con la Russia. La Casa Bianca ha confermato la decisione, che segue le recenti indiscrezioni di stampa, spiegando che si tratta di una misura mirata a valutare l’efficacia e l’utilizzo delle armi fornite.
Questo passo segna un’importante evoluzione nella strategia di supporto militare americana a Kiev e potrebbe influenzare l’andamento della guerra.
Guerra in Ucraina, stop parziale alle forniture militari dagli USA
Un’indagine interna del Pentagono, riportata per prima da Politico, ha rilevato che le scorte di alcune munizioni precedentemente destinate a Kiev sono risultate insufficienti, causando la sospensione di alcune spedizioni previste. La decisione è stata confermata da un funzionario statunitense anonimo.
Tra i materiali trattenuti figurano missili per i sistemi di difesa aerea Patriot, artiglieria di precisione e razzi Hellfire, secondo quanto riferito da Politico e altri media americani. Il segretario alla Difesa, Kelly, ha sottolineato l’indiscussa capacità operativa delle Forze Armate statunitensi, citando come esempio gli attacchi missilistici e i bombardamenti mirati contro impianti nucleari iraniani.
Durante il recente vertice della Nato all’Aja, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha discusso con Trump la possibile fornitura dei sistemi Patriot, ricevendo però risposte evasive: “Vedremo se possiamo rendere disponibili alcuni di questi sistemi”, ha dichiarato il presidente americano, aggiungendo che si tratta di armamenti “molto difficili da ottenere”.
Interpellato dall’AFP, il portavoce del Pentagono Sean Parnell non ha fornito dettagli specifici, limitandosi a sottolineare che “l’esercito americano non è mai stato così pronto e capace, grazie alla leadership del presidente Trump e del segretario Hegseth”.
Guerra in Ucraina, stop parziale alle forniture militari dagli USA: i motivi
La riduzione degli aiuti militari all’Ucraina potrebbe riflettere un cambiamento nelle priorità del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha intensificato le pressioni su Russia e Ucraina per rilanciare i negoziati di pace attualmente bloccati. Parallelamente, il leader repubblicano sta assumendo un ruolo più attivo nel facilitare un possibile cessate il fuoco a Gaza e nel cercare di calmare le tensioni tra Iran e Israele, dopo un conflitto durato 12 giorni.
“Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione da parte del Dipartimento della Difesa dell’assistenza militare fornita dal nostro Paese ad altri Paesi in tutto il mondo”, ha dichiarato la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly.