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Incendio in casa a Milano, chi era Sueli Barbosa: una tragedia piena di interrogativi

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Milano, si lancia nel vuoto per sfuggire a un incendio: donna muore a 48 anni. Ecco chi era Sueli Barbosa e gli ultimi sviluppi sulla tragedia.

A Milano, un tragico incendio in viale Abruzzi ha causato la morte di Sueli Leal Barbosa, una donna brasiliana di 48 anni. Nel disperato tentativo di salvarsi dalle fiamme, Sueli si è gettata nel vuoto, trovando però la morte. Dietro questa tragedia si cela un mistero inquietante: la porta dell’appartamento era chiusa, bloccando ogni via di fuga, e si parla di una presunta lite con il compagno.

Cosa è davvero accaduto nella notte in quell’appartamento?

Incendio Milano, chi era Sueli Barbosa

Sueli Leal Barbosa è deceduta in ospedale a Milano dopo essere precipitata dal quarto piano di un edificio in viale Abruzzi 64 nel tentativo di sfuggire a un incendio. Soccorsa tempestivamente, la donna di 48 anni è stata trasportata al pronto soccorso, dove però è spirata alcune ore più tardi.

Originaria del Brasile, la donna viveva da anni a Milano, lavorando come infermiera. La sua vita era scandita tra l’impegno professionale e la cura del figlio di dieci anni, frutto di una precedente relazione. La notte del dramma, la donna sarebbe stata da sola nel suo appartamento al quarto piano, mentre il figlio si trovava con il padre in base agli accordi di affidamento stabiliti tra i genitori separati.

Chi la conosceva la ricorda come una persona riservata, dedita al lavoro e alla famiglia. “Era una bravissima signora, sempre gentile”, raccontano i vicini, ancora sconvolti per l’accaduto.

Incendio Milano, chi era Sueli Barbosa: il mistero della porta chiusa e la lite con il compagno

Gli investigatori hanno ascoltato in Questura il convivente della vittima e alcuni vicini di casa. L’uomo, un brasiliano di 45 anni, sarebbe stato rintracciato in un bar della zona in condizioni alterate. Testimoni hanno riferito che tra i due sarebbe scoppiata una lite, anche se non è chiaro se sia avvenuta immediatamente prima o nelle ore precedenti all’incendio.

“È passato da qui verso l’una, ha preso una birra e se n’è andato. Una persona normale, non parlava bene l’italiano e balbettava, infatti ha ordinato in inglese. Non l’ho visto sporco di fuliggine, uno straniero normale, ha preso una birra e se n’è andato. La polizia l’ha poi rintracciato qui nei paraggi”, a raccontarlo è il barista del Caffè degli Artisti di Viale Abruzzi.

Una vicina di casa ha raccontato di essere stata svegliata dalle urla strazianti della donna. Un’altra residente ha descritto la notte come “un incubo”, ricordando di essersi affacciata alla finestra dopo aver sentito le grida e di aver visto tutto illuminato dalle fiamme. Non è chiaro se quelle urla fossero dovute alla paura per l’incendio o alla presunta lite. Mesi fa la polizia era già intervenuta per una lite tra i due conviventi.

Dai primi rilievi emerge che la porta d’ingresso era chiusa a chiave dall’esterno. La Polizia di Stato ha avviato le indagini sull’incendio e sulla tragedia, mentre nel primo pomeriggio il Nucleo Investigativo Antincendio (NIA), coordinato dal pm di Milano, effettuerà un sopralluogo per accertare cause, origine e possibile uso di sostanze acceleranti.