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Ischia, donna trovata morta in un dirupo nel 2024: svolta nelle indagini

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Le intercettazioni e l'autopsia hanno determinato una svolta nelle indagini sulla morte della donna a Ischia nel 2024.

Una tragedia che ha scosso Ischia nel 2024: una donna trovata morta in un dirupo ha dato il via a indagini che, dopo mesi di incertezze, stanno ora prendendo una piega decisiva. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, unite ai risultati dell’autopsia, hanno permesso agli inquirenti di fare luce su uno degli aspetti più oscuri del caso.

La posizione dell’uomo già in custodia cautelare sembra aggravarsi, portando con sé nuovi sviluppi che potrebbero finalmente rivelare la verità dietro questa tragica morte.

Ischia, donna trovata morta in un dirupo nel 2024

Il 13 luglio 2024, il corpo senza vita di Marta Maria Ohryzko, una donna di 33 anni di origine ucraina, è stato ritrovato ai piedi di un dirupo nel comune di Barano, sull’isola di Ischia, in provincia di Napoli.

Il corpo era stato abbandonato in una zona isolata vicino alla sua abitazione, a pochi passi dalla casa dove viveva con il suo compagno, Ilia Batrakov, un uomo di 41 anni. Inizialmente, si pensava che la donna fosse morta in seguito a una tragica caduta accidentale, ma nuove rivelazioni hanno cambiato il corso delle indagini.

Marta, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe allontanata dalla casa, percorrendo una strada solitaria dove è precipitata, provocandosi la frattura di una caviglia. È stato proprio il compagno a lanciare l’allarme, ma ulteriori accertamenti hanno rivelato una realtà ben diversa.

Ischia, donna trovata morta in un dirupo nel 2024: nuovi sviluppi nelle indagini

Dopo averle inflitto un pugno nell’occhio, le avrebbe tappato naso e bocca con la mano, soffocandola. L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stata asfissia, e il caso è stato presto classificato come femminicidio. La sua morte rappresenta l’ennesimo caso di femminicidio, una tragedia che alimenta il dibattito sulla lotta alla violenza di genere.

L’omicidio viene ora contestato come volontario e pluriaggravato, con motivi abietti e futili, e aggravato dalla circostanza che l’indagato avrebbe agito approfittando della situazione per ostacolare ogni difesa.

Interrogato dai carabinieri, Batrakov dichiarò che la compagna si era allontanata dalla roulotte dopo un litigio e fosse poi caduta nel dirupo, fratturandosi una caviglia. Tuttavia, è emerso che la donna ha chiesto più volte aiuto al compagno, con chiamate e messaggi, prima di morire.

La donna sarebbe morta lentamente, in una lunga agonia, e il suo corpo senza vita è stato trovato il giorno dopo dallo stesso 41enne.