Parliamo dell’Istituto Euromediterraneo di Tempio Pausania, con il suo polo accademico a Olbia, scuola internazionale di cultura e alta formazione che ha fatto della relazione tra identità, conoscenza e umanità la propria missione.
Fondato nel 2003 come evoluzione dell’Istituto di Scienze Religiose di Tempio-Ampurias, l’Istituto ha vissuto diverse trasformazioni, divenendo nel 2007 Istituto Superiore di Scienze Religiose abilitato alla formazione degli insegnanti di religione, per poi assumere nel 2023 un’identità autonoma e definita, capace di guardare al futuro senza perdere le radici. “Il nostro è un approccio che parte da un’identità cristiana, ma non per chiudersi. Al contrario, vuole aprirsi al confronto autentico con tutte le culture e le religioni”, spiegano i responsabili dell’Istituto. “Siamo convinti che la vera formazione non nasca dall’uniformità, ma dalla differenza accolta e pensata”.
Un Mediterraneo che unisce, non che divide
Non è un caso che l’Istituto si chiami “Euromediterraneo”. La sua sede si trova geograficamente al centro del Mediterraneo, ma è anche immersa in un contesto, quello della Sardegna settentrionale, dove si intrecciano flussi migratori, identità insulari, movimenti culturali internazionali.
L’idea alla base di ciò che anima il lavoro quotidiano dell’Istituto Euromediterraneo è il confronto. Non come parola di circostanza, ma come metodo di pensiero, come forma di incontro, come esercizio di umanità. “Il nostro metodo principe – ci spiegano – è il confronto aperto, senza preclusioni, a 360 gradi. Un confronto tra identità anche profondamente diverse.” È un approccio che si riflette naturalmente in una visione multidisciplinare, si approfondiscono: storia, arte, musica, filosofia, teologia. La formazione è pensata come una costellazione di linguaggi che si illuminano a vicenda, e non come compartimenti stagni.
L’incontro interreligioso tra un docente musulmano del Cairo, professore anche all’Università Cattolica di Milano, e un accademico cristiano dell’Università di Berlino, è uno degli episodi che più hanno segnato la recente attività dell’Istituto e che ne riassumono l’essenza. Un dialogo vero, vivo, fatto di parole e rispetto.
Alta formazione e apertura al territorio
L’Istituto Euromediterraneo non è solo un centro di studi. È un organismo vivo che si nutre del territorio e lo restituisce arricchito. Collabora attivamente con l’Università degli Studi di Sassari, soprattutto nella sede del Consorzio UNIOLBIA, di cui è socio fondatore. Proprio in questo contesto si sta lavorando alla creazione di un corso universitario dedicato allo studio del fondamento antropologico ed etico dell’innovazione.
Oltre a questo, l’Istituto collabora con l’Università per Stranieri di Perugia e con numerose realtà locali, dalle parrocchie ai comuni della Gallura. Grazie a un accordo con il Comune di Tempio Pausania e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari, gli studenti possono seguire da remoto i corsi di Giurisprudenza, usufruendo delle strutture dell’Istituto. Un servizio educativo e logistico che rende l’alta formazione accessibile anche in aree periferiche.
Grande è anche l’impegno verso le scuole superiori, dove l’Istituto promuove progetti culturali come il Certamen “Giovanni Maria Dettori”, in collaborazione con il Liceo Classico di Tempio. Altre iniziative coinvolgono il Liceo Artistico e Musicale “F. De André” in mostre-concorso che esplorano temi come “il sé, l’altro e l’invisibile”, oppure percorsi visivi ispirati a Dante. In questi progetti, gli studenti non sono semplici spettatori ma protagonisti attivi della cultura. “Vogliamo offrire ai ragazzi occasioni per interrogarsi su sé stessi e sul mondo, non solo per accumulare nozioni. Crediamo in una formazione integrale, che parta dal cuore prima che dalla mente.”
Libri, eventi, musica, incontri
Al centro della sede di Tempio, la biblioteca dell’Istituto è molto più di una raccolta di libri. È uno spazio vivo dove mensilmente si riunisce un gruppo di lettura dedicato a un autore o a un tema con le discussioni che si concludono con l’intervento di un esperto. Recentemente, la biblioteca ha accolto tra gli ospiti anche Andrea Monda, direttore dell’“Osservatore Romano”, che ha parlato di Tolkien. “La lettura, se condivisa, diventa occasione di comunità. Qui i libri ci aiutano a pensare, ma anche a stare insieme”, raccontano.
L’attività culturale dell’Istituto non si limita agli spazi accademici. Concerti, presentazioni di libri, dialoghi interdisciplinari vengono organizzati in location d’eccezione come Porto Cervo e Porto Rotondo, in collaborazione con l’associazione Mare Nostrum e le parrocchie locali. “Anche in luoghi vocati al turismo e alla vacanza, possiamo creare momenti di riflessione. Non c’è contraddizione tra bellezza e pensiero”, sottolineano. “Abbiamo avuto un pubblico caloroso e attento, che ha accolto con entusiasmo incontri come Dall’ansia alla speranza, quello dedicato ai nuovi linguaggi del cinema e il concerto del Quartetto EOS”.
L’Istituto cura anche diverse pubblicazioni. In particolare, la rivista semestrale “Mneme Ammentos” è una delle pubblicazioni storiche dell’Istituto. Luogo di sintesi tra studi e ricerche, ospita contributi su teologia, spiritualità, filosofia, archeologia, letteratura, arte, etnologia, bioetica, economia.
La cultura come responsabilità condivisa
Nella Sardegna delle rocce scolpite dal vento, in quel crocevia di lingue e storie che è il Mediterraneo, l’Istituto Euromediterraneo rappresenta un esempio di Terzo Settore che sa pensare in grande senza perdere il legame con la comunità.
“Crediamo in una cultura che non divide ma unisce, che non semplifica ma approfondisce. Il nostro lavoro è fatto di pazienza, relazioni, ascolto. E la risposta che riceviamo, ogni giorno, ci conferma che c’è bisogno di questo: di spazi dove il pensiero e il cuore possano dialogare.”