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Il contesto della controversia
La questione dei Giganti di Mont’e Prama, statue archeologiche di grande valore storico, ha sollevato un acceso dibattito a Cabras. Nel febbraio 2021, la Soprintendenza Archeologica di Cagliari aveva deciso di trasferire le statue dal Museo di Cabras a Cagliari per un restauro. Questa decisione, però, non era stata accolta favorevolmente dal comune di Cabras, che temeva per la restituzione delle opere dopo il restauro.
Il sindaco Andrea Abis, in risposta al crescente malcontento della popolazione, decise di chiudere temporaneamente il museo, un atto che avrebbe avuto conseguenze legali significative.
Le accuse e la difesa del sindaco
La chiusura del museo portò a un’accusa di interruzione di pubblico servizio nei confronti del sindaco Abis. La Soprintendenza, infatti, denunciò il primo cittadino per aver ostacolato il trasferimento delle statue. Tuttavia, Abis ha sempre sostenuto che la sua decisione fosse motivata dalla necessità di mantenere l’ordine pubblico e di proteggere il patrimonio culturale locale. In un post su Facebook, il sindaco ha descritto la sua azione come un legittimo esercizio delle prerogative di un sindaco, sottolineando che la chiusura era stata una misura necessaria per evitare disordini.
La risoluzione della vicenda
Dopo quattro anni di incertezze legali, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del procedimento, ritenendo infondata la notizia di reato. Questa decisione è stata accolta con sollievo dal sindaco, che ha definito la vicenda come una “storia a lieto fine”. Abis ha dichiarato che la sua battaglia era stata giusta e necessaria, evidenziando l’importanza di proteggere il patrimonio culturale della sua comunità. La chiusura del museo, quindi, non solo ha rappresentato un atto di difesa della cultura locale, ma ha anche messo in luce le tensioni tra istituzioni e comunità riguardo alla gestione del patrimonio storico.