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L'arte di Dalì, Mirò e Picasso da oggi a Milano con oltre 200 opere

Milano, 25 ott. (askanews) – Oltre 200 opere che raccontano tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea. “I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità. Pablo Picasso, Joan Mirò e Salvador Dalì”, è ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano.

La mostra sarà visitabile dal pubblico già da oggi 25 ottobre 2025 fino al 25 gennaio 2026 e aprirà ufficialmente, nella sua interezza, il primo novembre all’arrivo dell’opera “Bacchanale” di Dalì. Per questo gli organizzatori offrono grande flessibilità a chi ha acquistato i biglietti tra oggi e il primo novembre.

Curatore Joan Abellò, con Vittoria Mainoldi e Carlota Muinos.

Ecco cosa come ce la spiega Mainoldi: “La mostra è strutturata in cinque sezioni, ovviamente si parte dalle origini catalane per poi passare a un altro luogo importante per i tre di Spagna, ossia Parigi, la Parigi delle avanguardie del primo Novecento, dove tutti vanno a perfezionare la propria arte e a confrontarsi anche l’uno con l’altro. E poi ovviamente il surrealismo, il surrealismo per cui Dalì e Mirò sono conosciuti. Picasso ha sempre rifiutato l’etichetta di surrealista, però è evidente che avendo vissuto appunto quello spaziotempo culturale non ha potuto non confrontarsi con i turbamenti, l’evoluzione della psiche, il confronto con l’inconscio che in quegli anni erano fondamentali. In mostra abbiamo una serie importantissima all’interno del corpus di Picasso, che è la Suite Vollard, che tra l’altro vedete qui intorno a me, una serie di cento incisioni, presentate tutte cento insieme, cosa tra l’altro particolarmente rara, perché completa esiste in soli otto musei del mondo. Io considero la Suite Vollard un po’ l’apice dell’arte di Picasso, perché Picasso aveva superato la fase cubista, stava necessariamente appunto confrontato col surrealismo che lo circondava, anche se lui non aderiva alla corrente di Breton, e poi ovviamente il neoclassicismo. Ecco, la Suite Vollard è tutto questo, è veramente il compendio dell’arte di Picasso”.

Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe fondamentali della storia di Picasso,

Mirò e Dalì a cominciare della loro formazione, il fermento culturale della Catalogna – terra d’origine

per Mirò e Dalì e di iniziazione artistica per Picasso – e l’influenza decisiva esercitata dai movimenti

del Modernismo e del Noucentisme.

Dalla comune rottura con i canoni accademici al trasferimento nella Parigi delle avanguardie,

passando per incontri cruciali e momenti di svolta, la mostra racconta come ciascuno abbia elaborato

un linguaggio radicalmente personale, contribuendo a plasmare il panorama dell’arte del secolo

scorso.

Il filo conduttore che unisce i loro percorsi artistici è sicuramente il Surrealismo – inteso come

corrente ma anche come mezzo privilegiato di espressione dell’inconscio e dell’identità individuale –

che ben rappresenta il cuore della mostra, prodotta da Comune di

Milano, Fabbrica del Vapore e Navigare s.r.l, patrocinata dal CIU-UNION QUADRI, e con le

approvazioni di Succession Picasso, Succesiò Mirò, Salvador Dalì, Gala Salvador Dalì Foundation.