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Le negoziazioni tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti si intensificano, ma la risposta di Bruxelles alle pressioni americane sul tariffario globale è netta: non ci sarà alcuna accettazione del 10% proposto da Washington. Paula Pinho, portavoce principale della Commissione Europea, ha ribadito che le speculazioni riguardo a un accordo sulle tariffe sono infondate e non riflettono la realtà attuale delle discussioni.
Le radici della tensione commerciale
Bruxelles e Washington sono bloccate in un complesso dialogo tecnico e politico per risolvere un conflitto commerciale che dura da tempo. Pinho ha sottolineato come le affermazioni di un potenziale accordo tariffario siano solo congetture. “Le negoziazioni proseguono e non è stato raggiunto alcun accordo in questa fase. Fin dall’inizio, l’UE ha contestato le tariffe americane, considerate ingiustificate e illegali”, ha dichiarato.
Possibili conseguenze delle tariffe
Entrambi i lati sono soggetti a una tariffa base del 10% imposta da Washington. Se non si raggiunge un accordo entro il 9 luglio, questo dazio potrebbe aumentare fino al 50%, seguendo le minacce di Trump. Attualmente, gli Stati Uniti applicano già tariffe del 50% su acciaio e alluminio e del 25% sulle automobili. La posta in gioco è elevata; il valore della relazione commerciale tra le due potenze si aggira intorno ai 2 trilioni di dollari all’anno.
Il G7 e la pressione diplomatica
In vista del summit del G7 in Canada, i leader europei hanno sollecitato Trump a mettere fine alla sua guerra commerciale. Nonostante le voci di una possibile accettazione della tariffa del 10%, le autorità europee restano ferme nella loro posizione. “La nostra preferenza è per un esito negoziato, equilibrato e reciprocamente vantaggioso. Tuttavia, se non si trova un accordo soddisfacente, tutte le opzioni resteranno sul tavolo”, ha aggiunto Pinho.
Le proposte europee rimaste senza risposta
Negli ultimi mesi, Bruxelles ha ripetutamente offerto a Trump un accordo zero-per-zero sulle merci industriali, ma questo piano è rimasto in stallo, ostacolato dalla riluttanza dell’amministrazione Trump a farlo passare attraverso il Congresso. La situazione si complica ulteriormente con la crescente pressione dei leader occidentali che cercano di unire le forze contro la guerra economica di Trump, mentre al contempo affrontano questioni urgenti come la situazione in Ucraina.
Prospettive future e sfide aperte
La riunione in Cina segnerà un importante anniversario: 50 anni di relazioni diplomatiche tra i due paesi. Tuttavia, il clima di tensione commerciale rende il futuro incerto. Bruxelles mira a ridurre i flussi di denaro verso Mosca, ma le posizioni di Ungheria e Slovacchia sono pronte a bloccare tali iniziative. La situazione è fluida, e ogni passo falso potrebbe innescare nuove crisi.