Andrea Petrucci, nuovo album: "Dopo le difficoltà c'è voglia di vivere"

Nell’intervista esclusiva, Andrea Petrucci ha parlato del nuovo album, nato dopo i drammi del terremoto del Centro Italia: “C’è bisogno di speranza”.

Dalla passione per i Queen, colonna sonora della sua infanzia e adolescenza, all’amore profondo per la sua Ascoli.

A 17 anni inizia a esibirsi dal vivo come cantante di alcuni gruppi e in una band dei Litfiba. Ha maturato negli anni la sua esperienza sul palco e si è messo in gioco in diversi concorsi musicali, sia locali sia nazionali. Poi il trasferimento a Milano: è nella grande metropoli meneghina che, risentendo dell’influenza cosmopolita che si respira nell’aria, ha sperimentato diversi generi musicali. Partendo dal pop rock è approdato al prog rock/metal fino al new metal, facendo tesoro di ogni insegnamento.

In seguito al terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016, Andrea ha inciso il brano “Polvere e sassi nel cuore”, un inno alla rinascita e alla speranza, rivolto alle popolazioni colpite dal terremoto, con il quale si è esibito alla fiaccolata in ricordo delle vittime. Porta la sua terra nel cuore e non dimentica le difficoltà affrontate. Ha conosciuto il dramma del terremoto, a causa del quale ha perso una zia: così nel 2019 ha pubblicato il singolo “Sant’Emidio”, in onore del Santo Patrono di Ascoli Piceno e Santo Protettore dai terremoti.

Nell’intervista esclusiva Andrea Petrucci ha raccontato il suo nuovo album, “Il coraggio è tra le braccia di un sogno”.

Andrea Petrucci, il nuovo album

Un album all’insegna dell’amore in tutte le sue sfaccettature.

Quello più intenso verso una donna, quello più intricato per la propria terra. Andrea Petrucci sul suo nuovo album e sul messaggio che fa da filo conduttore ai brani che lo compongono ha spiegato: “Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia e la telefonata di Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, io e lui abbiamo pensato di dar vita a una canzone dedicata proprio alla catastrofe naturale che ha colpito la mia terra e non solo.

Si tratta del brano “Polvere e sassi nel cuore”. Abbiamo voluto dare un messaggio di speranza per tornare a vivere dopo i drammi del terremoto. Racconto anche una storia d’amore tra Andrea Cossu e la moglie. Lui morì a Pescara a causa del terremoto. Questo è il filo conduttore dell’album, ma non mancano le canzoni più leggere e spensierate”.

Un album che parla di sogno e di coraggio.

Anche Andrea è un sognatore e un uomo coraggioso? A tal proposito, il cantante di Ascoli Piceno non ha dubbi: “Il mio sogno più grande è quello di arrivare ovunque con la mia voce”. “La mia musica vorrei esprimesse sempre speranza e positività”, ha aggiunto. “Sono anche coraggioso e ne è la prova il fatto che abbia portato avanti il mio ultimo progetto in un periodo tanto delicato”. Il coraggio ad Andrea non manca ed è questo lo sprono giusto per poter realizzare i suoi obiettivi: ha voglia di mettersi in gioco, di fare e azzardare.

Per farlo, serve un pizzico di coraggio.

“Nel cielo tu”: un amore oltre ogni limite

Un amore sincero e profondo, capace di varcare ogni limite: è la storia di Andrea Cossu, strappato dall’affetto della moglie a causa del terremoto.

A proposito del brano dedicato alla coppia, “Nel cielo tu”, Andrea Petrucci ha spiegato cosa più lo ha colpito di questa storia.

Il suo singolo commuove, le sue parole permettono a tutti di immedesimarsi e di provare, anche lontanamente, quel dolore incontenibile che ti trafigge il cuore.Noi abbiamo sempre una persona cara che ci protegge da lassù. Dobbiamo avere speranza. La persona persa non se andrà mai. Il suo ricordo resta vivo”, è il suo commento.

Un brano che definisce “attuale” e “in sintonia con il periodo di emergenza sanitaria”, nel corso del quale in molti hanno perso persone amate, la cui presenza però resta costante e accompagna quotidianamente.

“Con questo mio nuovo brano si apre per me un’altra era. Sto per rinascere, tutti stiamo per rinascere nel nostro piccolo. Questa emergenza Covid-19, tutte queste situazioni complesse, complicate, hanno innescato dentro di noi una forza nel voler tornare a vivere realmente, siamo stati tappati in casa per molto tempo.

Ora con le dovute precauzioni, torniamo a vivere“, ha detto. “Torniamo a fare musica, torniamo al nostro lavoro, torniamo a svuotare le nostre menti”, è il suo invito. Poi la sua più bella riflessione: “Nel cielo tu” ci accompagna nel cammino delle nostre vite frenetiche, troppo veloci, imprevedibili, grandi, piccole. Ci fa riflettere. Ci fa pensare a chi è fortunato e chi no. Non dobbiamo mai dimenticare chi non c’è più“.

Il dolore del terremoto

Quell’incomprensibile agitazione, quella percezione vaga e confusa, ma nitida e spaventosa Andrea la ricorda bene: in quei pochi, interminabili, istanti in cui la terra trema tutto appare fugace, ogni ricordo si fa intenso, ma resta difficile gestire il panico, l’incertezza, quella profonda e umana paura.

“Le pareti, nonostante il loro spessore, d’un tratto mi sono apparse piccole. Ti invade un terrore difficile da descrivere ed è impossibile dimenticare, ha spiegato parlando del giorno in cui la terra ha tremato.

Ancora una volta però, ha aggiunto: “Non deve mancare la speranza, la forza e la voglia di rialzarsi”. La musica è fonte di unione e sa risollevare dalle difficoltà. È questo il suo consiglio per ripartire con positività all’indomani dei drammi portati dal coronavirus, e non solo dal terremoto.

E proprio sulle difficoltà dovute al Covid-19, ha commentato: “La quarantena è stato un momento per riflettere”. L’album sarebbe dovuto uscire mesi prima, ma la pandemia ha comportato un cambio di rotta.

Lui e gli altri musicisti dovranno affrontare “una modifica nelle esibizioni dal vivo”. “Dobbiamo ridimensionarci e adattare il nostro stile di vita all’emergenza in atto. Viviamo in un periodo ancora incerto”, ha aggiunto. La quarantena di Andrea, inoltre, è stata l’occasione giusta per “incidere una cover di “Nessun dorma” di Puccini”.

Dopo il prolungato lockdown, è tornato al lavoro. Ha in serbo nuovi progetti. Infatti, ha spiegato: “Metto su carta qualsiasi esperienza”.

Con il tempo “può diventare un brano”. Si augura di ripartire presto, ma ricorda: “Per scrivere bisogna vivere. Speriamo saremo più positivi”.

Nell’intervista esclusiva, Andrea Petrucci non ha parlato solo del nuovo album. Ha ripensato ai suoi ricordi più intimi, rivivendo per qualche istante l’infanzia trascorsa nella sua “terra fantastica”, per la quale non nasconde il suo grande amore e la cui bellezza “non riesce a essere colta a pieno da chi è nato e cresciuto in una grande città”.