La Manovra 2026 approda oggi al voto finale in Senato, con il governo che conferma la fiducia sul maxiemendamento che sostituisce l’intero testo. Tra le novità, saltano cinque misure controverse, tra cui la norma che avrebbe ridotto le tutele per i lavoratori sottopagati, mentre restano confermati interventi su tasse, pensioni e bonus familiari.
Manovra 2026, voto di fiducia al Senato: misure confermate e interventi fiscali
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha difeso la Manovra sottolineando il lungo e complesso iter parlamentare: “Il percorso è tortuoso, ma siamo in vetta. L’Italia a testa alta in Europa”, ha affermato, rivendicando la prudenza e la lungimiranza delle scelte compiute, dagli interventi sui lavoratori al sostegno alla previdenza complementare e alle misure fiscali.
Tra le principali novità approvate figurano il taglio dell’Irpef per i redditi fino a 50mila euro, l’incremento dell’assegno delle pensioni minime di 20 euro al mese, la detassazione di straordinari, lavoro notturno e festivo fino a 1.500 euro e l’estensione della tassazione agevolata del 5% sugli incrementi contrattuali per redditi fino a 33mila euro. Confermati anche bonus per le famiglie, come il sostegno alle madri lavoratrici, il bonus libri per le superiori e il nuovo “Valore Cultura” per i maturandi. L’approvazione definitiva della legge dovrà arrivare entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Manovra 2026, voto di fiducia al Senato: escluse cinque misure, salta la norma sui lavoratori sottopagati
Proseguono i lavori parlamentari per l’approvazione della Legge di Bilancio 2026, con il Senato chiamato oggi al voto finale sul maxiemendamento, che sostituisce integralmente il testo originario. Tra le novità più significative, saltano cinque misure approvate in Commissione Bilancio, tra cui la contestata norma che avrebbe ridotto le tutele per i lavoratori sottopagati.
La misura, ribattezzata “salva-imprenditori”, avrebbe impedito ai giudici di riconoscere arretrati a dipendenti non pagati in linea con l’articolo 36 della Costituzione, suscitando dure critiche da parte delle opposizioni e dei sindacati: “Anticostituzionale, vergognosa, una vigliaccata”, ha dichiarato la Cgil, mentre Giuseppe Conte l’ha definita una “norma vergognosa che calpesta e penalizza i lavoratori sottopagati”.
Stralciate anche le disposizioni sulle porte girevoli nella pubblica amministrazione e quelle relative agli incarichi straordinari nei ruoli commissariali, oltre alle modifiche in materia di magistrati fuori ruolo e revisione della disciplina della Covip.