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Manovra, Salvini provoca le banche: "Se si lamentano sale il contributo"

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Manovra e banche, Salvini avverte: il contributo potrebbe crescere, Tajani invita a un approccio equilibrato.

Con la Manovra tornano al centro del dibattito banche e politica, con Salvini che lancia un avvertimento agli istituti di credito: se continueranno a lamentarsi, il loro contributo alla Legge di Bilancio potrebbe aumentare. Accanto al vicepremier, il ministro Tajani invita a un approccio equilibrato, sottolineando il ruolo strategico delle banche nel sostenere crescita economica e stabilità finanziaria.

Tajani invita equilibrio e collaborazione tra banche e governo

Sul tema è intervenuto anche il ministro Antonio Tajani, che ha invitato a evitare approcci punitivi verso gli istituti di credito: “Non credo che si debba avere un atteggiamento punitivo“. Tajani ha sottolineato l’importanza del sistema bancario per la crescita economica del Paese, in particolare per le banche popolari e di credito cooperativo:

“Il sistema bancario fa parte del nostro sistema economico. Io non ho una visione populista, non sono né amico né nemico delle banche“.

Secondo il ministro, le banche devono contribuire alla Manovra, ma in modo equilibrato, rispettando le stesse regole fiscali di tutti gli altri operatori economici:

“Noi dobbiamo aiutare l’economia a crescere. Le banche devono dare il loro contributo come stanno facendo e come faranno attraverso questa Manovra, ma senza atteggiamenti di ostilità e dichiarazioni di guerra che sono controproducenti e fanno male all’Italia”.

Solo così sarà possibile sostenere l’investimento e lo sviluppo, garantendo al contempo stabilità e fiducia nel sistema finanziario nazionale.

Manovra, l’avvertimento di Salvini alle banche: “Se si lamentano sale il contributo”

Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha criticato il sistema bancario italiano, sottolineando che gli istituti di credito non possono continuare a lamentarsi del contributo previsto dalla Manovra. Secondo Salvini, se le proteste dovessero persistere, l’ammontare del contributo potrebbe superare i cinque miliardi inizialmente previsti, arrivando a sei o sette miliardi: Se si lamentano ancora non saranno cinque ma sei o sette, ha affermato, aggiungendo che “tutti possono piangere tranne le banche italiane, è una cosa che non si può sentire“.

Il leader della Lega ha ribadito che, viste le consistenti utilità annuali delle banche, è giusto che queste partecipino al sostegno dell’economia e dei cittadini:

“Che dalle banche venga un piccolo contribuito con i circa 50 miliardi di utile che registrano per aiutare i consumatori mi sembra corretto“.

L’obiettivo, ha spiegato, è destinare queste risorse a rafforzare servizi fondamentali come la sanità e sostenere la pace fiscale.