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Riforma maturità approvata dal Cdm: ecco cosa cambia nel 2026

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Cdm approva la riforma della maturità: orale obbligatorio e commissioni ridotte. Tutte le novità.

Il Cdm ha approvato la riforma della maturità, segnando un cambiamento importante per gli studenti italiani. La modifica interesserà l’esame di Stato, introducendo alcune novità che riguarderanno modalità e svolgimento. Ecco cosa cambia e cosa significa per chi si prepara all’Esame di Stato nel 2026.

Maturità 2026, il Cdm approva la riforma

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Scuola che introduce le novità per gli esami di maturità del 2026, ridefinendo alcune modalità di svolgimento e la denominazione stessa dell’esame, che torna a chiamarsi “esami di maturità”. Tra gli obiettivi principali del provvedimento vi è il rafforzamento della funzione formativa, culturale e orientativa dell’esame.

Maturità 2026, il Cdm approva la riforma: tutte le novità per gli studenti

La composizione delle commissioni sarà ridotta da sette a cinque membri, mentre il colloquio orale si concentrerà su quattro materie individuate all’inizio dell’anno scolastico. La prova orale verrà strutturata in modo da valutare in maniera più ampia l’autonomia, la capacità di argomentazione e la consapevolezza dello studente, includendo anche attività collegate al percorso scolastico, come esperienze culturali, sportive o di formazione scuola-lavoro. La valutazione terrà conto del percorso complessivo e del grado di crescita personale dell’allievo, mentre il voto di condotta manterrà un ruolo determinante nell’ammissione all’esame.

Le modifiche riguardano anche la gestione delle prove scritte, la flessibilità nei passaggi tra indirizzi di studio e la sicurezza nelle attività extracurricolari, come i viaggi d’istruzione. Le risorse stanziate dal decreto supporteranno la formazione dei docenti e dei commissari d’esame, il rinnovo contrattuale, la copertura sanitaria e il miglioramento delle strutture scolastiche.

La riforma ha ricevuto il sostegno di molti dirigenti scolastici, che ne apprezzano l’attenzione alle competenze e alla completezza dell’esame, mentre alcune organizzazioni studentesche hanno espresso critiche, denunciando una mancanza di confronto con gli studenti e una gestione percepita come autoritaria. Il provvedimento rappresenta quindi un cambiamento significativo nel sistema dell’esame di maturità, con l’intento di rendere più coerente e completo il percorso formativo degli studenti italiani.