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Maxi rissa dopo le rivelazioni su presunte molestie: c'è anche un bambino di 9 anni

Le immagini dei Carabinieri sulla maxi rissa

Maxi rissa dopo le rivelazioni su presunte molestie: c'è anche un bambino di 9 anni fra i 25 contendenti impegnati a picchiarsi con mazze da baseball

Assurdo in Sicilia, dove c’è stata una maxi rissa dopo le rivelazioni su presunte molestie: fra le persone riprese in quel caos c’è anche un bambino di 9 anni. Nel Catanesecarabinieri denunciano 16 persone per l’incredibile episodio di violenza. Tutto è accaduto a Biancavilla, dove i militari hanno rubricato reati per rissa aggravata, lesioni personali, minacce gravi e danneggiamento

Rissa, il motivo: uno “zio” molestò una nipotina

La tarda serata del 26 novembre si è trasformata in un assurdo Far West intorno alle 23,00. La velina dell’Arma racconta che “gli addetti alla vigilanza del Pronto Soccorso dell’ospedale di Biancavilla avevano disperatamente richiesto l’assistenza dei carabinieri”. 

Ben 25 persone impegnate a picchiarsi

Il motivo? Una maxi rissa tra circa 25 persone, tra le quali tre minorenni, più o meno tutte appartenenti alla stessa famiglia. Quando i carabinieri sono arrivati ed hanno fermato quel macello c’erano contendenti feriti e sanguinanti. E le cause? La “confidenza fatta da una ragazza, oggi 22enne, al proprio compagno il quale avrebbe così appreso delle presunte morbose attenzioni da lei ricevute circa dieci anni prima da parte dello zio, allora 44enne”. 

La maxi rissa con un bambino di 9 anni 

A quel punto è partita la spedizione punitiva: il giovane ha raggiunto con i sodali l’abitazione di quest’ultimo nei pressi dell’ospedale di Biancavilla e “si è scagliato contro di lui prendendolo a pugni, salvo poi allontanarsi come rilevato da una telecamera della zona”. Ma non era finita: “La reazione dello zio non si è fatta attendere perché, unitamente ai propri nipoti ai quali si era rivolto chiedendo il loro aiuto, avrebbe dato seguito alle ostilità recandosi nel quartiere Ardizzone nell’abitazione della controparte”. 

Mazze da baseball e manici di scopa come armi

A quel punto due veri clan si sono dati appuntamento ed hanno iniziato a picchiarsi come fabbri, “con l’ausilio di mazze da baseball e manici di scopa, danneggiando anche le autovetture parcheggiate. Anche i tre minori, il più piccolo tra l’altro di soli nove anni, si sono attivamente impegnati nello scontro e, come tutti, immortalati dagli impianti di videosorveglianza della zona che hanno documentato la loro foga”.