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Minacce a Giorgia Meloni, la scritta choc sul muro: l’ira di Donzelli e la solidarietà della politica

minacce Giorgia Meloni

Minacce a Giorgia Meloni, il messaggio sul muro di Marina di Pietrasanta riaccende l’allarme sul linguaggio dell’odio politico.

Un episodio di minacce contro Giorgia Meloni, comparso ieri su un muro del lungomare di Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, è bastato a trasformare un atto vandalico in un caso politico nazionale. La scritta, con riferimenti alle Brigate Rosse, ha subito riacceso il confronto sul linguaggio dell’odio, sui toni sempre più esasperati del dibattito pubblico e sui rischi di una nuova radicalizzazione.

Una scritta che scuote il lungomare di Marina di Pietrasanta e riapre ferite mai del tutto chiuse

Il risveglio di Marina di Pietrasanta è stato segnato da un messaggio che ha immediatamente fatto il giro dei social e delle redazioni: su un muro di un hotel, in viale Roma, è comparsa la frase “Spara a Giorgia”, accompagnata da una stella a cinque punte e dalla sigla “Br”, chiaro riferimento alle Brigate Rosse.

Un gesto che, oltre alla gravità intrinseca della minaccia, richiama una delle stagioni più buie della storia repubblicana. A rendere pubblico l’episodio è stato Giovanni Donzelli, deputato e responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, che ha diffuso l’immagine denunciando un clima sempre più avvelenato.

Secondo le prime ipotesi, l’imbrattamento potrebbe essere opera di un gruppo di giovani, ma al momento non ci sono elementi certi per formulare conclusioni definitive. Nel frattempo, la scritta è stata rimossa in poche ore, senza però spegnere la polemica. Donzelli ha legato l’atto intimidatorio al linguaggio della contrapposizione politica, sottolineando che “Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere”.

Un messaggio che non si limita alla condanna del singolo gesto, ma punta il dito contro una deriva più ampia del dibattito pubblico.

Minacce di morte a Giorgia Meloni: la sconcertante scritta sul muro, la rabbia di Donzelli e la solidarietà della politica

Sul piano operativo, il commissariato di Polizia di Forte dei Marmi ha avviato gli accertamenti, passando al vaglio le telecamere di sorveglianza della zona per individuare i responsabili dell’atto vandalico. Al momento non risultano identificazioni, mentre dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è arrivato alcun commento diretto.

Intanto, dal mondo politico si è levato un coro di solidarietà e di condanna. Fratelli d’Italia ha parlato apertamente di “ennesima prova di un clima d’odio che qualcuno continua a tollerare”, ribadendo che “La violenza si argina isolando i facinorosi, non strizzando loro l’occhio”.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha definito le scritte “un gesto intimidatorio inaccettabile”, mentre il vicepremier Antonio Tajani ha assicurato: “non sono le minacce di qualche estremista ad intimidire”. Parole nette sono arrivate anche da Elisabetta Casellati: “Chi alimenta l’odio, incoraggia la violenza”, e dal ministro Paolo Zangrillo, che ha parlato di “un gesto vile, che alimenta un clima di odio e di violenza verbale ormai intollerabile”. Dalla Lega, Andrea Crippa ha invocato una condanna “unanime e bipartisan”, posizione condivisa anche da esponenti di Noi Moderati e di Forza Italia.

Il filo conduttore delle reazioni istituzionali è la richiesta di riportare il confronto politico su binari di rispetto e responsabilità, evitando che simboli e parole tornino a evocare un passato che il Paese non vuole rivivere. In questo quadro, Donzelli ha ribadito la linea del suo partito: “Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo”.