Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto il punto sulla posizione dell’Italia riguardo alla crisi in Ucraina, chiarendo il ruolo del Paese nel sostegno militare e diplomatico a Kiev e smentendo presunti disaccordi interni al governo.
Le dichiarazioni del ministro Crosetto: prudenza e strategia nel Medio Oriente
Durante la sua visita istituzionale al contingente italiano di Novo Selo, in Bulgaria, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha voluto ribadire la posizione dell’Italia nei principali scenari geopolitici attuali, concentrandosi sul conflitto in Ucraina e sulle tensioni in Medio Oriente.
Sul fronte mediorientale, Crosetto ha delineato una strategia prudente riguardo a un’eventuale missione di stabilizzazione a Gaza. L’Italia non intende definire autonomamente i termini di un intervento, che dovrà necessariamente inserirsi in un quadro di cooperazione internazionale. Il ministro ha paragonato la complessità della situazione palestinese a quella dell’Afghanistan, ricordando “l’alto prezzo pagato in vite e risorse” e sottolineando il rischio elevato dovuto alla presenza di milizie attive e infrastrutture sotterranee.
In merito alla costituzione della International Stabilization Force (ISF), l’Italia mantiene una posizione di attesa: al momento non esistono piani operativi definitivi e ogni decisione sarà presa solo quando verranno presentati progetti concreti e condivisi con gli alleati. Questo approccio riflette la priorità assoluta di garantire la sicurezza dei soldati italiani e di partecipare a missioni di pace in maniera sostenibile e responsabile. Le dichiarazioni di Crosetto confermano la centralità dell’Italia nelle decisioni NATO e UE, evidenziando un equilibrio tra dovere di solidarietà internazionale e tutela dei propri reparti d’élite impegnati in contesti complessi e ad alto rischio.
“Ecco come stanno le cose”. Il ministro Crosetto rompe il silenzio sul Decreto Ucraina
L’incontro ha rappresentato un momento simbolico, vicino alle festività natalizie, per esprimere vicinanza ai militari impegnati all’estero e sottolineare la continuità della politica del governo. Crosetto ha voluto chiarire presunte divisioni interne, spiegando che la compattezza dell’esecutivo sul fronte internazionale resta solida: come ha affermato, “Sul decreto Ucraina non c’è mai stato disaccordo, il 29 dicembre vedrete il contenuto del decreto: come dice il Vangelo, ‘dai frutti li riconoscerete’. Assolutamente no, non c’è una trattativa. Il provvedimento è chiuso da settimane”.
L’approccio italiano, pragmatico e misurato, mira a garantire un sostegno efficace senza compromettere la coesione interna o la sicurezza dei contingenti inviati.