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A quasi vent’anni da uno dei delitti più noti e controversi della cronaca italiana, il caso dell’omicidio di Meredith Kercher torna a riaccendere l’attenzione pubblica. Nonostante le sentenze definitive e le verità giudiziarie ormai consolidate, il ricordo di quella tragica vicenda e delle indagini che ne seguirono continua a suscitare interrogativi e riflessioni.
L’omicidio di Meredith Kercher a Perugia
La sera tra il 1° e il 2 novembre 2007, Perugia fu sconvolta da un crimine che avrebbe presto conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Meredith Kercher, ventunenne studentessa inglese in Erasmus, venne trovata senza vita nella casa che condivideva con alcune coinquiline in via della Pergola. La scena del delitto, segnata da violenza e mistero, aprì la strada a un’indagine complessa e controversa, seguita passo dopo passo da un’intensa attenzione mediatica internazionale.
Omicidio Meredith, un caso chiuso ma ancora irrisolto nella memoria collettiva
La vicenda giudiziaria è considerata conclusa: l’unico condannato resta Rudy Guede, che ha scontato interamente la pena di 16 anni di reclusione. Amanda Knox e Raffaele Sollecito, inizialmente accusati come complici, sono stati assolti al termine di un lungo e complesso percorso processuale, continuando a proclamarsi innocenti. Per Knox è rimasta in piedi soltanto la condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, coinvolto nelle prime fasi dell’inchiesta e poi completamente scagionato.
“Fuggì all’estero dopo il delitto”. Omicidio Meredith, coinvolta un’altra persona? La rivelazione del pm
Torna a far parlare uno dei protagonisti dell’inchiesta, Giuliano Mignini. L’ex pubblico ministero, che coordinò le indagini, ha rilasciato un’intervista a La Stampa in cui afferma di aver ricevuto, da una fonte ritenuta attendibile, il nome di una persona mai finora emersa nell’indagine. Secondo Mignini, questo individuo potrebbe avere avuto un ruolo nell’omicidio e sarebbe fuggito all’estero pochi giorni dopo il delitto.
Il magistrato ha riferito di aver segnalato l’informazione alla Procura di Perugia, che tuttavia – come riportato dall’ANSA – non avrebbe intenzione di riaprire il caso, rimasto definito nelle sentenze ormai definitive.