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Papa Leone XIV tra fede e istituzioni: dal Palazzo Apostolico al Campidoglio con Gualtieri

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Papa Leone XIV recita il Regina Coeli dal Palazzo apostolico e riceve l’omaggio del sindaco Gualtieri al Campidoglio.

In un clima di raccoglimento e solennità, Roma ha accolto Papa Leone XIV nel giorno del suo insediamento come vescovo della città. La mattinata si è aperta con la recita del Regina Coeli dalla finestra del Palazzo Apostolico, primo gesto pubblico del nuovo Pontefice rivolto ai fedeli. A seguire, il Papa ha raggiunto il Campidoglio, dove ha ricevuto l’omaggio del sindaco Roberto Gualtieri ai piedi della storica scalinata, ristabilendo così una tradizione simbolica che unisce spiritualità e istituzioni civiche.

Papa Leone XIV: prima preghiera dal Palazzo Apostolico

La prima recita del Regina Coeli di Papa Leone XIV, affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico, ha assunto un chiaro valore simbolico e politico.

“Sono ancora all’inizio del mio ministero in mezzo a voi. Desidero anzitutto ringraziarvi per l’affetto che mi state manifestando, mentre vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera e vicinanza“.

Durante l’omelia della messa, Prevost ha assicurato il suo amore ai fedeli, esprimendo il desiderio di mettersi al loro servizio e di offrire con umiltà tutte le sue forze. Nel suo discorso, il Santo Padre ha richiamato una citazione dell’omelia pronunciata da Papa Giovanni Paolo I in occasione della Presa di Possesso della Cattedra Romana, il 23 settembre 1978:

“Posso assicurarvi che vi amo, che desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono”.

Il Pontefice ha sottolineato come la diocesi di Roma si stia impegnando attivamente per il Giubileo, dedicandosi all’accoglienza e alla cura dei pellegrini, oltre a numerose altre iniziative. Ha evidenziato che, grazie a questi sforzi, la città si presenta ai visitatori, anche provenienti da lontano, come una grande casa aperta e accogliente, nonché come un vero focolare di fede.

“È bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo”. 

In uno dei passaggi più significativi del suo appello, Leone ha fatto sapere che la preghiera si estende a tutti i popoli che soffrono a causa della guerra, invocando coraggio e perseveranza per coloro che sono impegnati nel dialogo e nella sincera ricerca della pace. Con queste parole, il Pontefice ha voluto esprimere vicinanza e sostegno sia a chi subisce le violenze e i conflitti nel mondo, sia a chi si impegna attivamente per porre fine alle guerre.

Papa Leone XIV: incontro con Gualtieri al Campidoglio

Papa Leone XIV ha poi ricevuto l’omaggio del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ai piedi della scalinata del Campidoglio.

“Iniziando ufficialmente il ministero di Pastore di questa Diocesi, sento la grave ma appassionante responsabilità di servire tutte le sue membra, avendo a cuore anzitutto la fede del popolo di Dio, e quindi il bene comune della società. Per quest’ultima finalità siamo collaboratori, ciascuno nel proprio ambito istituzionale“.

Nel giorno del suo insediamento come vescovo di Roma, il Pontefice ha voluto rilanciare la tradizione dell’incontro con il primo cittadino della Capitale, prima di dirigersi alla Basilica di San Giovanni in Laterano per la cerimonia.

“Appena dopo l’elezione, ricordavo ai fratelli e alle sorelle convenuti in Piazza San Pietro che sono con loro cristiano e per loro vescovo: a titolo speciale, oggi posso dire che per voi e con voi sono romano!”.

Gualtieri ha dichiarato che la città è pronta ad accompagnare il Pontefice nel promuovere un nuovo paradigma politico, basato su relazioni rinnovate tra popoli e Stati e su un miglioramento del modello sociale. Ha inoltre sottolineato il forte legame tra la dimensione universale della Chiesa e Roma, che nei secoli ha arricchito la città con cultura, civiltà e relazioni, ma anche con comuni responsabilità, come quella della pace.

Richiamando l’appello per la pace pronunciato dieci volte da Leone XIV la sera della sua elezione, il sindaco ha affermato che la pace rappresenta la vocazione più profonda e universale di Roma.

“Continueremo a lavorare affinché Roma diventi un modello di armonia tra l’uomo e l’ambiente, una città capace di governare i tumultuosi cambiamenti legati alle grandi rivoluzioni in atto, a partire dall’irruzione nelle nostre vite della tecnologia e dell’intelligenza artificiale”, ha concluso Gualtieri.