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“Ero fermo lì e…”, le parole di Sempio il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi: la rivelazione

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Il caso di Chiara Poggi riaccende l'interesse pubblico grazie a nuove prove contro Andrea Sempio.

Il 13 agosto 2007 segna una data tragica per Garlasco, località in provincia di Pavia, dove Chiara Poggi, una giovane di 26 anni, viene trovata morta nella sua abitazione. Da quel giorno, il delitto ha scatenato un acceso dibattito e un susseguirsi di indagini che continuano a far discutere. Recentemente, la figura di Andrea Sempio è tornata al centro dell’attenzione, con nuove informazioni emerse che potrebbero modificare l’andamento delle indagini.

Il secondo interrogatorio di Andrea Sempio

Il 10 febbraio 2017, Sempio si presenta in Procura a Pavia per il suo secondo interrogatorio. In questa occasione, viene ufficialmente iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi, ipotizzando un possibile coinvolgimento con Alberto Stasi o altre persone non identificate. Questo sviluppo rappresenta un punto di svolta rispetto a precedenti indagini che lo avevano visto archiviato.

Le foto inedite del giorno del delitto

Recenti scoperte hanno portato alla luce alcune foto inedite scattate la mattina del delitto. Queste immagini, recuperate da una giornalista freelance, ritraggono Andrea Sempio mentre interagisce con alcuni presenti all’esterno della villetta di Garlasco. Gli avvocati di Sempio hanno evidenziato come tali scatti confermino la sua versione dei fatti, secondo cui si trovava nei pressi della scena del crimine.

La ricostruzione di Andrea Sempio

Durante il suo interrogatorio del 2017, Sempio ha descritto la sua giornata del 13 agosto in modo dettagliato. Si è svegliato intorno alle nove e ha atteso il ritorno della madre, uscita per fare la spesa. Dopo il rientro, ha deciso di recarsi a Vigevano per visitare una libreria, ma al suo arrivo ha scoperto che era chiusa. Dopo aver trascorso del tempo in piazza Ducale, è tornato a Garlasco.

Visita alla nonna e segnalazioni di emergenza

Secondo quanto riportato da Sempio, intorno alle 11 ha visitato la nonna, rimanendo con lei fino all’ora del pranzo. Dopo il pasto, lui e suo padre si sono recati nuovamente dalla nonna. In quel momento, hanno notato un intenso via vai di ambulanze in via Pascoli. Questo evento ha suscitato la sua curiosità, inducendolo a tornare nella zona.

Il DNA e le implicazioni nelle indagini

Un elemento cruciale emerso dalle indagini è la concordanza del DNA di Sempio con quello trovato sulle unghie di Chiara Poggi. Questa scoperta è stata confermata dalla perita Denise Albani, rendendo il DNA un elemento di prova significativo. Gli inquirenti devono ora chiarire come il DNA di Sempio sia finito in quella zona, con ipotesi che spaziano dalla contaminazione all’effettivo coinvolgimento nel crimine.

Le teorie sulla contaminazione

Le difese di Andrea Sempio sostengono che si tratti di contaminazione, ipotizzando che Chiara possa aver toccato un oggetto contenente il suo DNA. Tuttavia, l’assenza del DNA dei familiari di Chiara solleva interrogativi. Infatti, come è possibile che solo il DNA di Sempio sia presente, mentre non ci sono tracce di quelli dei familiari? Gli investigatori affermano che l’unica spiegazione plausibile è che Chiara si fosse lavata le mani poco prima del delitto.

Prospettive future e sviluppi delle indagini

Le indagini continuano e si prevede che entro la primavera il procuratore di Pavia richiederà un rinvio a giudizio per Andrea Sempio. Questo sviluppo potrebbe portare a nuove valutazioni anche sulla condanna di Alberto Stasi, attualmente in carcere con una pena di 16 anni per il delitto. La complessità del caso e le nuove evidenze potrebbero, infatti, influenzare il corso della giustizia.

Il caso di Chiara Poggi, a distanza di anni, continua a suscitare interrogativi e a far emergere sviluppi significativi. Questo evidenzia l’importanza del lavoro degli inquirenti e il valore delle evidenze scientifiche nelle indagini.