Arrivato oggi il via libera alla Camera con 216 sì per la Manovra 2026. Vediamo dunque cosa cambia per quanto riguarda le pensioni.
Pensioni 2026: Quota 103 e Opzione Donna
La Manovra 2026 è stata approvata alla Camera con 216 sì. Tra le misure più dibattute ci sono quelle relative alle pensioni. Addio alla Quota 103, che consentiva di uscire dal lavoro con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.
Cancellata anche l’Opzione Donna, che consentiva il pensionamento anticipato alle lavoratrici con almeno 61 anni di età e 41 anni di contributi. Prologata per un altro anno solo l‘Ape sociale, ovvero la possibilità di pensione anticipata riservata ai lavoratori impegnati in mansioni gravose e usuranti, accessibile al raggiungimento dei 63 anni e 5 mesi di età. Ci sono però alcuni cambiamenti, per gli usuranti è previsto infatti un taglio di 40 milioni di euro l’anno a partire dal 2033. Per i lavoratori precoci invece le risorse si ridurranno di 90 milioni a partire dal 2032, di 140 milioni nel 2033 e di 190 milioni dal 2034 in avanti.
Pensioni 2026, cosa cambia: l’età pensionabile
Per quanto riguarda l’età pensionabile, la legge di Bilancio 2026 prevede l’aumento di un mese a partire dal 1 gennaio del 2027 e di altri due mesi a partire dal 1 gennaio del 2028 per tutti i lavoratori dipendenti, anche del settore pubblico, e degli autonomi assicurati presso le gestioni dell’Inps. In poche parole, dal 1 gennaio 2027 si potrà andare in pensione a 67 anni e un mese di età, dal 2028 a 67 anni e tre mesi di età. Per la pensione anticipata, dal 2027 serviranno 42 anni e 11 mesi di contributi, indipendentemente dall’età, dal 2028 invece 43 anni e un mese (un anno in meno per le donne).