Roma, 24 giu. (Adnkronos) – “Oggi ricorre la prima Giornata delle periferie, istituita nel 2024 per accendere adeguata luce istituzionale su quelle aree urbane troppo a lungo dimenticate. Geograficamente poste ai margini delle città, ne sono invece il cuore pulsante, come ho potuto constatare con l’esperienza di parlamentare ora e di consigliere comunale e regionale in passato".
Lo afferma Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera.
"Nei decenni, le periferie -aggiunge- si sono fatte carico delle grandi emergenze abitative, subendo modelli urbanistici folli, come Tor Bella Monaca e Corviale a Roma, Scampia a Napoli, Zen a Palermo che hanno distrutto la socialità in nome della massificazione e disumanizzazione dei rapporti intrapersonali. È risaputo che nei grandi palazzoni neanche ci si conosce gli uni con gli altri, è stato sradicato ogni senso di comunità. Le periferie di fatto sono state spogliate a monte di ogni funzione sociale e chi le abita è stato trattato da cittadino di serie B senza neppure aver realizzato a monte adeguate infrastrutture di trasporto pubblico. Prigionieri del nulla".
"Dopo l’utopia modernista e dopo l’istituzione della Giornata nazionale dedicata alle aree urbane marginali -conclude Rampelli- giunga il tempo della metamorfosi della frustrazione anonima nella rivoluzione dei borghi e delle città giardino. Distruggere l’anonimato e costruire i nuovi villaggi della comunità devono essere l’obiettivo della cultura conservatrice, come insegnano Robert Scruton, il compianto Leon Krier, Maurice Culot e i tanti architetti che piantano ancora le fondamenta dell’umano contro il post-umano".