Manovra, lettera all'Ue "Deficit 2,4%, limite invalicabile"

Giovanni Tria, al termine del Consiglio dei Ministri, ha inviato a Bruxelles la lettera in risposta alle richieste dell'Ue circa la manovra economica.

Il ministro Giovanni Tria ha inviato a Bruxelles la lettera contenente la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio.

Arriva poco prima della mezzanotte la risposta del governo alla richiesta avanzata dall’Unione Europea in data 29 ottobre. Ai “burocrati dell’Europa”, il Consiglio dei Ministri risponde con un deciso rifiuto di assecondare i dettami dell’Ue. “Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari”, si legge nella lettera. “In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile“.

Il governo, continua il ministro dell’Economia, dopo aver attentamente analizzato le valutazioni europee, continua a ritenere che “le ragioni della manovra” mantengano “tutta la loro validità“.

Manovra, misure di privatizzazione

“Per accelerare la riduzione del rapporto debito/Pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza“, si legge nella lettera.

Gli incassi permetteranno una diminuzione del rapporto debito/Pil “più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021”. L’intera procedura sarà sottoposta “a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l’aumento delle entrate e delle spese”, ha precisato il ministro.

Tria ha inoltre fatto riferimento a un “cuscinetto di salvaguardia” presente in manovra. Tale cuscinetto servirebbe a prevenire “un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti”. Nel caso i risultati raccolti si discostino di molto dagli obiettivi di bilancio, esiste una serie di presidi che “obbligano il governo a riferire tempestivamente alle Camere, assegnando tra l’altro al ministero dell’Economia e delle finanze, il compito di assicurare il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica”.

Ciò che emerge dalla lettera del CdM è una rinnovata fiducia nella manovra. La legge di bilancio “consentirà di conseguire un tasso di crescita superiore a quello tendenziale e di recuperare parzialmente il divario rispetto agli altri Paesi europei”. Tutto ciò sarà possibile “grazie all’espansione fiscale, alle riforme introdotte, al rilancio degli investimenti e alla riduzione del carico fiscale sulle piccole imprese”.

Maltempo, richieste misure eccezionali

Il governo ha inoltre richiesto l’applicazione della flessibilità per eventi eccezionali “per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti.

Le spese per il prossimo triennio saranno “pari a circa lo 0,2% del Pil“, ha dichiarato Tria. “Il governo predisporrà a breve un piano per contrastare il dissesto, da avviare in tempi rapidi e realizzare nel prossimo quinquennio secondo un cronoprogramma definito”, si legge nella lettera. Verranno effettuate “azioni di semplificazione e accelerazione delle procedure decisionali e attuative, nonché misure per rafforzare le competenze tecniche nelle pubblica amministrazioni funzionali ad accelerare la realizzazione degli interventi necessari”.

Per il 2019 sarà inoltre stanziato un miliardo di euro per la ricostruzione della rete viaria genovese dopo il crollo del ponte Morandi.

Salvini “Tiriamo dritto”

Ai giornalisti che, all’apertura del Consiglio dei Ministri, gli hanno domandato se la manovra cambierà, Matteo Salvini ha risposto negativamente, scuotendo la testa. “Stiamo lavorando a una manovra che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani“, ha commentato il ministro dell’Interno.

“Se all’Europa va bene siamo contenti, se no tiriamo dritto“.

Angela Merkel ha espresso preoccupazione per la deviazione del governo di Roma rispetto alle norme dell’Unione. “L’Italia è un Paese fondatore dell’Ue e ha deciso con gli altri le regole”, ha ricordato la Cancelliera davanti agli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo. “È importante giungere a una soluzione ed è importante che lo si faccia nel dialogo con la Commissione europea.

Lo ha detto anche il premier Conte”.