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Pd, Renzi in Senato parlerà del caso Lega-Russia

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Dopo l'informativa del premier Conte sul caso Lega-Russia, mercoledì 24 luglio Matteo Renzi parlerà per il gruppo Pd

Non si arrestano le polemiche sul caso Lega-Russia. Questa volta a parlare è Matteo Renzi, atteso martedì 24 luglio in Aula del Senato per il gruppo Pd dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte sul caso che vede coinvolto il partito di Salvini.

Pd, Renzi sul caso Lega-Russia

Proseguono le indagini sul caso Lega-Russia, il presunto scandalo sui finanziamenti russi al partito di Matteo Salvini, scoppito dopo la trascrizione dell’incontro del 18 ottobre 2018 all’Hotel Metropol di Mosca da parte del sito americano Buzzfeed e all’indomani dell’inchiesta dell’Espresso svolta nel febbraio scorso.

L’assemblea dei senatori dem riunitasi martedì 23 luglio 2019 ha deciso che, l’indomani, sarà Matteo Renzi a parlare in Senato per il gruppo Pd dopo l’informativa dell’attuale premier. Tuttavia, non sono mancate le polemiche. L’ex segretario del Pd a inizio settimana aveva espresso sui social l’intenzione di intervenire nell’Aula del Senato. Il capogruppo Andrea Marcucci ha così confermato l’incarico a Renzi. Infatti, ha spiegato che il segretario Pd Nicola Zingaretti aveva lasciato la decisione agli stessi senatori. “Renzi è la voce più autorevole che possiamo avere”, spiega Marcucci. Eppure, il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, ha tenuto a sottolineare la non condivisione del “metodo di Renzi di annunciare la sua intenzione alla stampa e di Marcucci di assecondarlo”. In accordo con Misiani anche i senatori Luigi Zanda e Roberta Pinotti, rispettivamente tesoriere e responsabile sicurezza del partito. Così informa Ansa.

Giuseppe Conte sarà in Aula al Senato alle 16.30 di mercoledì 24 luglio 2019. Il premer riferirà sui presunti fondi russi alla Lega. “Il Parlamento è sacro. Io sono il presidente del Consiglio e come massima autorità di governo riferirò”, ha commentato ai giornalisti. E ancora: “E’ stato chiesto al presidente del Consiglio di riferire. Quando il Parlamento chiama il governo risponde”. Per Conte si tratta di “mettere la trasparenza in primo piano per rispondere ai cittadini”.

I commenti di Salvini e Zingaretti

Ma il ministro dell’Interno ribadisce la sua posizione: “Non vado in aula e non riferisco sulla fantasia. C’è un’inchiesta aperta, attendo con ansia la chiusura delle indagini: se c’è un reato io sono intransigente, se ci sono chiacchiere no”.

La presenza del premier Giuseppe Conte al Senato, per riferire sulla vicenda Savoini, è per Zingaretti “un fatto positivo, perché, in una Repubblica parlamentare, è arrogante e anomalo che il Governo non riconosca le prerogative del Parlamento”. “Ringraziamo il Presidente della Camera Roberto Fico, che non avendo ancora ottenuto alcuna risposta dal Governo, ha reiterato questa mattina la richiesta che il ministro dell’Interno Matteo Salvini riferisca in aula sul caso Russia”, ha detto dopo l’incontro di 30 minuti tenuto a Montecitorio con Roberto Fico. “Ora sia la Camera sia il Senato chiedono al Governo di riferire sui fatti di Mosca”, ha aggiunto il segretario del Pd.