Coronavirus, Boccia: "Potrebbero esserci ulteriori restrizioni"

I cittadini non rispettano le regole? Le restrizioni proseguono. Questa l'opinione del ministro Francesco Boccia sulla quarantena Coronavirus.

Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, parla di ulteriori restrizioni in merito al Coronavirus.

Secondo lui, se i cittadini italiani continuano a non rispettare le misure diffuse dal Governo per contenere la pandemia, si dovranno aspettare una proroga della quarantena oltre il 3 aprile 2020.

Boccia prevede ulteriori restrizioni

Agli italiani non viene chiesto di andare in guerra né di fare grossi sacrifici, ma solo di rimanere a casa e rispettare le giuste regole quotidiane anti Coronavirus. Eppure, sembra che per molti tale richiesta sia così castrante da spingerli ad uscire senza un valido motivo, quale ad esempio motivi di lavoro, per fare la spesa o per questioni di salute.

La mancata osservanza di queste norme, secondo Francesco Boccia potrebbe portare ad un’estensione del periodo di quarantena imposto dal Governo Conte, che dovrebbe concludersi il 3 aprile 2020: “Se la gente va a fare la corsetta, non va bene. Se diciamo di stare a casa e poi la spesa la fanno in tre componenti diversi della famiglia, non va bene“, dice il ministro, “In merito a questo è evidente che possano esserci ulteriori restrizioni, ma più sui comportamenti che sulla quota di chi oggi deve lavorare ed è obbligato a farlo per mantenere il Paese”.

Boccia teme che tale provvedimento sarà purtroppo inevitabile, anche se la decisione spetta al Consiglio dei Ministri: “Dobbiamo fidarci dello Stato e affidarci allo straordinario lavoro che fanno medici e infermieri”, sottolinea.

Emergenza Coronavirus in Lombardia

Interpellato in merito alla grave situazione in cui versa la sanità in Lombardia, ha parlato dell’invio di almeno 100 medici da parte di ogni Regione d’Italia, non solo per dare supporto ma anche per apprendere le tecniche e la sperimentazione che si sta utilizzando per combattere il Coronavirus.

“D’accordo con l’Iss e su indicazione del Ministero stiamo ipotizzando di liberare gli specializzandi, non solo anestesisti ma anche infettivologi del quarto e quinto anno di Medicina, per aumentare il numero di ragazzi che vanno in corsia”, spiega il ministro.