«Abbiamo apprezzato il messaggio del Presidente della Repubblica per questa Festa del Lavoro, e continuiamo a sottolineare come anche le morti nel settore dell’autotrasporto vadano riconosciute per quello che sono: morti sul lavoro.»
Il riferimento è anche al recente e tragico incidente avvenuto alle cave di marmo di Carrara: «Un camionista, un uomo, un padre di famiglia, in una realtà complessa e difficile, dove le strade richiedono competenze specifiche, è precipitato con il proprio automezzo, morendo.
Lo vogliamo ricordare insieme a tutti coloro che sono morti sul lavoro nello svolgere l’attività di autotrasportatori.»
Uggè denuncia il silenzio mediatico su queste tragedie: «Guardando i giornali ci aspettavamo che l’incidente drammatico di Carrara venisse affrontato e trattato, ma abbiamo visto che al di là di qualche trafiletto nulla è avvenuto. A bordo degli automezzi ci sono uomini e donne che prestano la loro attività. Credo che questo sia quasi vergognoso.»
E aggiunge: «Troppo spesso viene qualificato come incidente stradale ciò che è un incidente sul lavoro. Non sono rispettate le normative che garantiscono sicurezza sociale e della circolazione. È un tema che abbiamo evidenziato tante volte al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio.»
«Tutti i morti sono uguali – continua Uggè – e soprattutto i morti sul lavoro avvengono perché non sono rispettate le regole della sicurezza. Rivolgo un appello al Presidente della Repubblica, sempre molto attento alla questione dell’insicurezza sociale, ma anche a tutte le forze politiche ed economiche.»
Infine, il Presidente della FAI ribadisce l’urgenza di interventi normativi: «I provvedimenti che il Ministero dei Trasporti sta predisponendo riguardano proprio il rispetto delle norme che garantiscono sicurezza sociale e della circolazione. Buon Primo Maggio al Governo, che deve emanare quelle normative che determinano più sicurezza sulle strade e per chi presta la propria opera nel mondo dell’autotrasporto.» conclude.