La morte di Isak Andic, fondatore di Mango e figura di spicco dell’imprenditoria spagnola, continua a suscitare dubbi e interrogativi. Quella che inizialmente era stata considerata una tragica fatalità durante un’escursione in montagna si è trasformata in un presunto caso di omicidio. La riapertura dell’inchiesta da parte dei Mossos d’Esquadra ha riportato la vicenda al centro dell’attenzione pubblica.
Riaperto il caso sulla morte del fondatore del brand Mango: da incidente a possibile omicidio
La morte di Isak Andic, fondatore di Mango e icona dell’imprenditoria spagnola, continua a sollevare interrogativi. Quella che in un primo momento era apparsa come una tragica fatalità avvenuta durante un’escursione nel massiccio di Montserrat, in Catalogna, si è trasformata in un caso complesso.
L’imprenditore, 71 anni, è stato trovato privo di vita ai piedi di un dirupo tra i 100 e i 150 metri di altezza lo scorso 14 dicembre. Inizialmente le autorità avevano classificato l’episodio come un incidente, ma la successiva riapertura dell’inchiesta da parte dei Mossos d’Esquadra ha ribaltato l’interpretazione iniziale.
Gli inquirenti sospettano ora che dietro la caduta possa celarsi un atto intenzionale, circostanza che ha spinto la magistratura catalana ad avviare un’indagine per omicidio, tuttora coperta da segreto istruttorio presso il tribunale di Martorell.
Riaperto il caso sulla morte del fondatore del brand Mango: indagato il figlio
Al centro dell’inchiesta figura Jonathan Andic, figlio dell’imprenditore e unico testimone presente al momento della tragedia. Secondo quanto emerso dalle fonti giudiziarie e dai principali quotidiani spagnoli, le sue dichiarazioni avrebbero mostrato incongruenze tali da trasformarlo da semplice testimone a principale indagato. La polizia catalana sta analizzando il contenuto del suo telefono cellulare per chiarire i movimenti e le comunicazioni precedenti alla morte del padre.
Un contributo decisivo all’evoluzione del caso sarebbe arrivato da Estefania Knuth, compagna di Isak Andic, che avrebbe riferito agli investigatori di rapporti familiari particolarmente tesi tra i due.
Nel frattempo, la famiglia Andic ha scelto di non rilasciare commenti ufficiali, ribadendo però fiducia nella giustizia e nella convinzione che il processo dimostrerà l’innocenza di Jonathan, oggi alla guida del gruppo Mango insieme alle sorelle Judith e Sarah, vicepresidenti della holding di famiglia.