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Salute, il 64% degli italiani ha fiducia nella sanità digitale

Roma, 12 dic. (askanews) – L’Italia è sempre più aperta all’innovazione digitale e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale anche nel campo della salute: il 64% degli italiani si dichiara a proprio agio nell’uso di strumenti digitali sanitari per gestire la propria salute e il 70% dei parlamentari e dei consiglieri regionali concorda sulla necessità di regolamentare con norme specifiche l’uso dei dati sintetici e l’utilizzo dell’IA in sanità.

Non solo. Il 60% approva l’impiego dell’IA nella ricerca scientifica e nella sperimentazione clinica e il 66% si dice disponibile a mettere a disposizione i propri dati sanitari per finalità di ricerca tramite sistemi basati su IA. Sono i dati che emergono da un’indagine campionaria su cittadini, parlamentari e consiglieri regionali condotta da YouTrend in collaborazione con LS CUBE presentata all’evento “NET-HEALTH – Sanità in rete 2030”, a Roma.

“Da questa iniziativa – spiega Rosanna Sovani, Partner di LS CUBE – emerge sicuramente un’esigenza di digitalizzazione. Quello che a noi ha stupito tantissimo è una grande predisposizione da parte dei cittadini verso la digitalizzazione ma anche verso la condivisione del dato sanitario; quindi l’altruismo sanitario che il regolamento europeo ha introdotto in effetti i cittadini in qualche modo lo hanno già sentito proprio, senza dover andare a leggerlo. E questo ci dà molta fiducia, perché questo vuol dire che – in un assetto ovviamente molto rigoroso e serio, perché la privacy dei cittadini è fondamentale, saremo in grado di utilizzare il dato sanitario per accelerare la ricerca e rispettare i principi di eticità per quei pazienti che non hanno l’opportunità di arruolarsi in determinati trial clinici per questioni etiche, perché sono pazienti senza un’alternativa terapeutica. Il nostro auspicio – conclude Sovani – è che i risultati di questo convegno possano essere un punto di partenza per accelerare un processo che è solo iniziato”.

“Stiamo vedendo che i dati sintetici vengono utilizzati molto e li stanno utilizzando sempre più per i clinical trial e questo permette anche di ridurre i tempi di sviluppo dei clinical trial. Ma il vantaggio maggiore è sempre per il paziente”, ha sottolineato Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento Ministero Salute.

L’indagine di YouTrend prende in esame anche il sentiment di cittadini e istituzioni rispetto ai sistemi premiali: il 48% della popolazione, il 53% dei parlamentari e il 74% dei consiglieri regionali si sono detti favorevoli all’introduzione di premi e incentivi per migliorare le performance regionali.

“C’è la possibilità di studiare popolazioni rare – ha detto Guido Rasi, consulente del Ministero della Salute – popolazioni difficili, popolazioni dove è difficile raccogliere i dati. Si è visto dai primi studi pilota che il dato sintetico ci può restituire tantissime informazioni, risparmiare il paziente dal sottoporsi a studi inutili, ma anche risparmiare dal punto di vista economico e soprattutto si può velocizzare di molto la raccolta dei dati, superando anche uno dei più grossi ostacoli che è quello della privacy”.

L’indagine è stata condotta nell’ambito del progetto NET-HEALTH, il policy enabler – giunto alla sua terza edizione – ideato da LS CUBE con l’obiettivo di costruire una piattaforma informata, pluralista e orientata al futuro per una sanità equa, efficiente e integrata, capace di utilizzare innovazione, scienza e tecnologia al servizio dei pazienti.