A Bari, Matteo Salvini ha scelto il capoluogo pugliese come palco per rilanciare i temi centrali della campagna del centrodestra. Immigrazione, tutela dei valori nazionali, istruzione e riforma della giustizia sono stati al centro del suo intervento, durante il comizio in sostegno del candidato alla presidenza della Regione Puglia, Luigi Lobuono. “Il problema non è il Dio in cui si crede, ma il rispetto della nostra storia, dei nostri simboli e della Costituzione”, ha dichiarato il vicepremier, ribadendo la necessità di politiche più rigorose e di un nuovo decreto sicurezza.
Il comizio di Salvini a Bari: istruzione e riforme della giustizia
Il leader della Lega ha anche affrontato temi legati all’istruzione e alla giustizia. Ha espresso soddisfazione per il rinnovo di due contratti del personale scolastico e ha insistito sull’importanza di scuole libere da ideologie:
“È fondamentale che chi insegna ai nostri figli possa trasmettere rispetto, educazione, doveri, la Costituzione e il rispetto delle regole, invece di portare in classe ideologie gender o simili”.
Salvini ha condannato comportamenti di studenti che mancano di rispetto a insegnanti e compagni, definendoli “fenomeni” e affermando che “chi rompe paga”. Sul fronte della giustizia, ha sottolineato la necessità di una riforma:
“Troppi italiani finiscono ingiustamente in galera e i giudici che sbagliano non pagano mai, non è possibile”, rimarcando l’importanza del sì al referendum sulla giustizia.
Salvini, duro attacco al comizio a Bari: “Immigrati che non rispettano l’Italia via dalle palle”
Secondo Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, l’Europa consente a un numero eccessivo di immigrati, in particolare di fede islamica, di entrare nel nostro Paese, mettendo a rischio il tessuto sociale, culturale ed economico italiano. “Il problema non è il Dio in cui si crede”, ha sottolineato durante il comizio del centrodestra a Bari.
“Uno può essere islamico, ebreo, cattolico, buddista, valdese, protestante. Il problema è pretendere che chi arriva a Bari, a Lecce, a Foggia, a Brindisi, a Taranto o a Trani rispetti la nostra storia, la nostra cultura, i nostri simboli, la nostra religione, la nostra Costituzione e quelli che non sono disposti a farlo fuori dalle palle, tornino da dove sono arrivati, dal primo all’ultimo, cristianamente e generosamente fuori dalle palle“, ha aggiunto.
Infine, ha precisato che la Puglia è “terra di accoglienza, di generosità e di solidarietà”, ma ha evidenziato la necessità di rivedere le politiche europee sull’immigrazione attraverso un nuovo decreto sicurezza.