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Sciopero CGIL il 22 maggio 2025: lavoratori uniti contro gestione aziendale inadeguata

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La CGIL ha proclamato uno sciopero per giovedì 22 maggio 2025, dalle 11:00 alle 12:00, per protestare contro una gestione aziendale che crea disagio e immobilismo, con continue violazioni degli accordi sindacali e mancato rispetto della professionalità dei dipendenti.

La CGIL ha indetto uno SCIOPERO per giovedì 22 maggio 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00, per dire basta a

  • un vertice aziendale che non dialoga, imponendo logiche incomprensibili che conducono ad un totale disorientamento, disagio ed immobilismo
  • un clima di intimidazione che non consente di svolgere serenamente il proprio lavoro, con ostracismo nei confronti dei dipendenti non allineati
  • la permanente inosservanza dell’accordo transattivo intervenuto a giugno 2024 a definizione del contenzioso avviato dalle OO.SS per condotta antisindacale ai sensi dell’art. 28 L. 300/70
  • la violazione dell’accordo sottoscritto a febbraio 2025
  • l’annullamento totale e sostanziale di relazioni sindacali vere e non di mera facciata, che hanno condotto anche alla proclamazione di uno stato di agitazione sin dallo scorso mese di Gennaio 2025
  • il flusso inarrestabile di dimissioni (cosa mai accaduta nel Gruppo SACE), con conseguente grave perdita di personale ad elevata professionalità e non facilmente sostituibile
  • le frequenti ristrutturazioni aziendali con funzionigrammi e organigrammi di cui si è perso il conto e l’utilità nel corso del 2023-2024, nonché, da ultimo, la sussistenza di organigrammi ghostche si sovrappongono a quelli vigenti; il mancato invio alle 00.SS. degli organigrammi e funzionigrammi aggiornati, come invece previsto dal CIA
  • il mancato rispetto delle colleghe dei colleghi, della loro professionalità e dignità, spesso assegnatari di attività e di ruoli senza alcuna logica legata alle competenze
  • il ripetuto e immotivato accanimento nei confronti di singoli colleghi e colleghe, anche con aggressioni verbali, che non si addicono ad un vertice aziendale, soprattutto di una partecipata pubblica
  • la mancanza di percorsi di carriera trasparenti
  • l’adozione di Policy aziendali in contrasto con il vigente CIA
  • la violazione di quanto previsto dal CIA e dagli accordi individuali in ordine allo Smart Working, la mancata attivazione della commissione sullo stesso Smart Working e la mancata condivisione dei dati sull’effettiva fruizione dello stesso
  • I brillanti risultati di bilancio realizzati con la professionalità dei lavoratori cui non vengono pagati gli straordinari a fronte di ore di lavoro effettivamente svolte