Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: tensioni sull’accordo tra sindacati e Governo

Il nuovo protocollo di sicurezza nato dall’accordo tra sindacati e Governo ha creato nuove tensioni e incomprensioni sulla ripartenza della scuola.

Mancano ormai soltanto pochi giorni alla riapertura delle scuole: ciononostante, sono ancora tanti i dubbi che accompagnano il ritorno negli edifici scolastici e alla didattica in presenza al tempo della pandemia da coronavirus.

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: tensioni sull’accordo tra sindacati e Governo

Nella giornata di venerdì 13 agosto, i sindacati avevano siglato con il Governo un accordo incentrato sul nuovo Protocollo di sicurezza che avrebbe regolato il ritorno a scuola degli studenti e del personale docente e non. Le decisioni da prendere e i cambiamenti da apportare in contesto scolastico sono molteplici soprattutto in considerazione del decreto Covid del 6 agosto, recentemente convertito in legge.

Tra le questioni maggiormente dibattute figura quella dei tamponi gratuiti da riservare al personale scolastico non vaccinato con la ripresa delle attività 2021/2022. A questo proposito, il nuovo Protocollo offre alle scuole la possibilità di stilare accordi con le ASL per contrastare i costi dei tamponi che il personale scolastico dovrà effettuare. È previsto, quindi, l’utilizzo di una parte delle risorse destinate al “Fondo di funzionamento per le istituzioni scolastiche” che ammonta, per il prossimo anno, a 350 milioni id euro.

Il fondo è stato creato per acquistare e investire in beni e servizi.

L’iniziativa viene presentata nel nuovo Protocollo nei seguenti termini: “Le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali o con strutture diagnostiche convenzionate, utilizzeranno tali risorse anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico, secondo le modalità previste dall’Autorità sanitaria”.

Con l’arrivo delle prime proteste, tuttavia, il ministro dell’Istruzione ha precisato che la misura non rappresenta un “favoritismo” nei confronti dei no vax ma si rivolge esclusivamente a coloro che, su certificazione del proprio medico di base, non possono ricevere il vaccino.

Il ministro, infatti, ha chiarito che le scuole “potranno intervenire a favore dei piùfragili, specificatamente coloro che non sono vaccinabili e che risultano, quindi, anche i più esposti al contagio“.

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: la replica dei sindacati sui tamponi gratuiti

Nonostante le precisazioni del Ministero dell’Istruzione, una simile restrizione è stata aspramente criticata dai sindacati. La Uil di Pino Turi, ad esempio, ha ribadito: “I costi per i tamponi debbono essere a totale carico delle scuole, utilizzando i fondi specifici erogati dal ministero per la profilassi anti Covid”.

In particolare, i rappresentanti sindacali si sono scagliati contro le accuse incentrate sul sostegno mostrato nei confronti dei no vax, ricordando che nel documento presentato viene riconfermato l’impegno del Ministero “a richiedere al Ministero della Salute di garantire una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea dei vaccinati”.

Le incertezze che stanno travolgendo l’ambiente scolastico, tuttavia, hanno spinto i sindacati a chiedere un nuovo incontro al Ministero dell’Istruzione che è stato fissato per la giornata di martedì 24 agosto.

La vicenda è stata commentata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals che hanno asserito: “Come oramai caratteristica di codesto ministero, contemporaneamente alla produzione di accordi condivisi si emanano disposizioniunilaterali che interpretano accordi o introducono ulteriori elementi di complessità non condivisi e difformi dalle intese”.

L’obiettivo principale dei sindacati, inoltre, consiste nel tutelare la regolare ripartenza dell’anno scolastico 2021/2022 in presenza.

Al contempo, il ministro dell’Istruzione ha rimarcato la decisione presa a livello governativo che prevede la sospensione senza stipendio di tutti i membri del personale scolastico provvisti di Green Pass, dopo cinque giorni dalla ripresa dell’anno scolastico.

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: quanti sono i docenti non vaccinati?

Al momento, non è ancora stata calcolata l’esatta percentuale di docenti non vaccinati che potrebbero sfruttare le risorse previste dal “Fondo di funzionamento per le istituzioni scolastiche”.

In considerazione dei dati forniti dall’ultimo report settimanale in materia di vaccinazioni diffuso dal Governo, è stato segnalato che sono ancora in attesa di ricevere la prima dose o la dose unica di vaccino anti-Covid 186.571 lavoratori del settore scolastico.

Una simile cifra corrisponde a circa il 12,8% dell’intera categoria.

In tutta Italia, invece, il personale scolastico che ha già ricevuto la prima dose di vaccino è pari all’84,21% (1.225.586 persone) mentre il personale scolastico che ha ricevuto la seconda dose di siero è pari all’81,83% (1.190.932 persone).

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: controllo quotidiano del Green Pass, le critiche

Un’altra tematica particolarmente controversa, poi, è data dall’indicazione relativa al controllo quotidiano del Green Pass in possesso del personale scolastico.

A questo proposito, la segretaria nazionale di Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ha sottolineato i problemi logistici di una simile indicazione, osservando: “Esistono scuole con 16 plessi, e i docenti arrivano ad orari diversi, come è possibile controllarli tutti?”.

In rappresentanza dei presidi italiani, si è espresso il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che, ospite a Radio24, ha dichiarato: “Il controllo del Green pass al momento va fatto come se la scuola fosse un ristorante e gli avventori fossero soltanto i dipendenti.

E quindi andranno controllati tutti i giorni tutti i docenti, i bidelli, gli assistenti amministrativi e tutti quelli che lavorano nelle scuole – e ha aggiunto –. Questa io la ritengo una follia. Come abbiamo visto l’87% è già vaccinato e quindi noi, ogni giorno, dovremmo controllare 100 persone sapendo che 87 sono vaccinate. Quindi si potrebbero non controllare e concentrarci sui 13 evitando uno spreco di lavoro e di risorse umane, come i bidelli, che verranno incaricati di fare questi controlli e che verranno distolti da altre attività.

Faccio presente che i docenti entrano a tutte le ore del giorno. Si creeranno code di verifiche del green pass ogni ora”.

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: la conferma della norma che regola il distanziamento

Il nuovo Protocollo interviene anche in relazione alla norma che stabiliva un distanziamento di un metro tra i banchi scolastici e il distanziamento di due metri tra i banchi e la cattedra. La norma, inizialmente destinata ad essere modificata, è stata poi confermata.

Il Protocollo, infatti, rimarca quanto segue: “Si prevede il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) qualora logisticamente possibile e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra del docente. Con riferimento ai servizi educativi dell’infanzia, non essendo sempre possibile garantire l’adozione di alcune misure di prevenzione (quali il distanziamento e l’uso di mascherine), è raccomandata una didattica a gruppi stabili”.

Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: dubbi sull’accesso al personale esterno negli istituti

Infine, un’altra questione spinosa consiste nella possibilità data a personale esterno di accedere all’interno degli edifici scolastici. Un’analoga circostanza è stata evidenziata sia da Flc Cgil che da Cisl Scuola. Se per il personale scolastico è stato introdotto il Green Pass obbligatorio, infatti, ci si interroga su quali debbano essere le misure da adottare per i lavoratori esterni (mediatori culturali, lavoratori delle mense, istruttori sportivi, educatori di sostegno).

Su questo tema, come ribadiscono i sindacati, non è stata rilasciata alcuna indicazione.